Cronache

Vaccini: la Commissione Europea fa causa ad Astrazeneca. Si muove l'Irlanda

L'azione legale della Ue contro Astrazeneca sollecitata dal ministro della Sanità irlandese

Vaccini consegnati in ritardo, la Commissione Europea "ha avviato un'azione legale contro AstraZeneca" contestando il mancato rispetto delle forniture previste ai Paesi Ue di vaccini anti Covid nel numero concordato nei mesi scorsi.

Ad annunciarlo è stato il ministro della Sanità irlandese, Stephen Donnelly, citato dai giornali irlandesi durante un intervento al Dail, il Parlamento di Dublino. Donnelly ha denunciato "il completo fallimento" dell'azienda farmaceutica anglo-svedese rispetto agli impegni presi per "aprile, maggio e giugno" e ha sottolineato d'aver schierato a questo punto l'Irlanda a Bruxelles nei giorni scorsi a favore dell'iniziativa giudiziaria.

La Commissione europea puo' avviare anche in autonomia una causa legale contro AstraZeneca, in quanto controparte contrattuale degli accordi firmati con la casa farmaceutica anglo-svedese, ma ha dato tempo fino alla fine della settimana per sapere quali Stati membri sarebbero disposti a presentarsi in tribunale a fianco dell'esecutivo Ue. E' quanto apprende l'AGI da fonti diplomatiche europee. All'annuncio dato ieri dalla Commissione, durante una riunione con gli ambasciatori, in merito alla possibilita' di far causa ad AstraZeneca per il mancato rispetto delle disposizioni contrattuali che - secondo l'Ue - avrebbero vincolato l'azienda a consegnare 120 milioni di dosi (a fronte dei 30 milioni forniti) entro il primo trimestre, alcuni Stati, tra il quali la Germania e la Francia, avrebbero chiesto maggiori chiarimenti.

L'interrogativo posto da alcuni diplomatici presenti alla riunione sarebbe il seguente: cosa si aspetta di ottenere la Commissione europea da un'eventuale causa contro AstraZeneca? Le 90 milioni di dosi mancanti, secondo quanto dichiarato pubblicamente sia dalla Commissione che dalle fonti diplomatiche, sono l'obiettivo dell'eventuale contesa legale, sulla quale deciderebbe un giudice belga (dal momento che il contratto e' stato firmato a Bruxelles). Ma da un'eventuale mancanza di dosi negli stabilimenti dell'azienda si pone il problema di quale possa essere il passo successivo. Di qui i dubbi di alcuni Paesi membri che hanno preso tempo prima di dare una risposta alla chiamata della Commissione. (