Cronache

Vaticano, "I soldi finivano a Santo Domingo". 70 mln in operazioni finanziarie

A rivelare i dettagli è Milanese, presidente Ose e amico del Papa, ha avuto un ruolo nella trattativa per il palazzo di Londra

Vaticano, "I soldi finivano a Santo Domingo". 70 mln in operazioni finanziarie

Lo scandalo dei soldi del Vaticano si allarga sempre di più. Dopo il licenziamento dell'ex numero due della Segreteria di Stato e il passaggio della gestione della cassa a due gesuiti, molto vicini a Papa Francesco, adesso spuntano nuovi retroscena sui flussi di denaro. Secondo una stima basata sui contratti di cui si ha notizia, - si legge sul Corriere della Sera - si arriva a circa 70 milioni di euro spesi negli ultimi anni. Spesso a condizioni molto onerose se non addirittura fuori mercato. È uno dei vari rivoli che in Vaticano stanno seguendo per ricostruire i flussi di denaro e le relazioni con professionisti e intermediari degli ultimi anni.

Intanto dall’inchiesta sull’investimento da 350 milioni di euro complessivi nel palazzo di Sloane Avenue a Londra - prosegue il Corriere - emerge un verbale di Giuseppe Milanese, presidente della cooperativa sanitaria Osa e amico di Papa Francesco. Milanese, sentito come testimone, ebbe un ruolo nella trattativa con il broker Gianluigi Torzi per fargli lasciare la gestione del palazzo. «Mi raccontarono dei costi sostenuti, delle spese di registro, delle spese delle società lussemburghesi, delle due diligence, dei soldi dati a Mincione, dei costi per eventuali ulteriori mediatori, nonché degli ammanchi di cassa che a loro dire erano stati cagionati alle società lussemburghesi. Io ho contestato loro la fondatezza di questi costi. Ho saputo anche in quell’occasione che flussi di denaro dalle lussemburghesi sarebbero stati convogliati a Santo Domingo".