Cronache
Condannati il padre e la matrigna che maltrattavano due gemelle

La denuncia è partita dalla madre delle bambine, morta dieci anni fa
Verona: due gemelle orfane di madre venivano maltrattate dal padre e dalla matrigna, entrambi condannati
Si conclude con la condanna del padre e della matrigna il caso delle due gemelle orfane di madre, di Verona, che subivano maltrattamenti da parte del padre e dalla matrigna. La storia è stata ricostruita dai racconti acquisiti dalle due ragazze e dalla zia, che ha denunciato e fatto avviare le indagini sul modus vivendi imposto dai due imputati alle ragazze. Inoltre, sono state fondamentali per le indagini oltre alle testimonianze delle 14enni, gli esiti delle ricerche private condotte da un'agenzia investigativa assunta dalla zia.
Soprattutto, la parente si era insospettita quando alle gemelle è stato imposto il divieto di non far visita a lei e agli altri parenti della loro madre naturale, venuta a mancare una decina d’anni fa. Inoltre alle due sorelle sarebbe stato impedito di prendere lo scuolabus come i coetanei: non avrebbero potuto neppure accettare un passaggio a scuola dei vicini di casa, perché il padre e la sua seconda moglie, entrambi veronesi, 44enni e difesi dai legali Simone Trevisani e Diego Zeni, le avrebbero costrette ad andare sempre a piedi senza che ciò fosse necessario, creando così un clima di disagio e di sofferenza per le due minori. A questo si aggiunge, che le ragazze non sarebbero state accudite né sotto l’aspetto dell’alimentazione, visto che sarebbero state obbligate a un’alimentazione rigorosamente vegetariana, né sotto il profilo dell’igiene personale, dato che sarebbe stata loro riservata solo l’acqua fredda per lavarsi.
Le accuse per tutta la durata del processo sono state respinte con fermezza dagli imputati, che hanno sempre negato qualsiasi sopruso, incluse le relazioni dei Servizi sociali, secondo la difesa, avrebbero confermato l’assenza di effetti post traumatici derivanti da maltrattamenti. Ragion per cui, al deposito tra 45 giorni delle motivazioni, è già stato annunciato ricorso in appello.