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Violenza sulle donne, arresto differito e processi più rapidi: ok al Ddl

Redazione Cronache

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto. Previsto l'arresto in flagranza differita per stalking, violazione del divieto di avvicinamento e maltrattamenti

Violenza di genere, approvato il ddl contro il femminicidio

Processi più brevi, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento di 500 metri e arresti in flagranza differita: sono queste alcune delle misure contenute nel disegno di legge contro la violenza sulle donne approvato in Consiglio dei Ministri. Un testo su cui la ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella lavora già da tempo, ma che dopo gli ultimi fatti di cronaca - come il caso di Giulia Tramontano, la 27enne incinta uccisa per mano del fidanzato Impagnatiello - ha subito un'accelerazione. 

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"Le misure approvate in Consiglio dei ministri contro il femminicidio sono una prima risposta e testimoniano quanto sia importante e sentita dal governo e dal centrodestra questa tragica piaga", dice Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e vicepresidente della Commissione vigilanza Rai, "la prevenzione è fondamentale: per questo predisponiamo l'arresto in flagranza differita, entro le 48 ore, per stalking, violazione del divieto di avvicinamento e maltrattamenti contro i famigliari. D'ora in poi, filmati e immagini costituiranno prove per far scattare il fermo".

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"La risposta della giustizia sarà più rapida ed incisiva, anche grazie alla norma che vede in 30 giorni il limite massimo sia per le istanze di misure cautelari dei pubblici ministeri sia per la loro applicazione da parte del gip", prosegue Montaruli, "sono previste anche misure più severe per chi ha già in passato commesso simili reati. Lo Stato è al fianco di tutte le donne maltrattate e perseguitate".

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