Cronache

Viticoltore muore a causa di un pesticida. La figlia: "Colpa dello Stato"

Un agricoltore di Libourne, cittadina francese dell'Aquitania, è morto dopo aver usato per decenni l'arsenico di sodio. Sua figlia ha presentato una denuncia contro ignoti alla fine di aprile, denunciando "un silenzio omertoso sulla questione dei pesticidi". E ora la giustizia francese apre un'inchiesta.

Nel 2010 gli era stato diagnosticato un tumore broncopolmonare. E' morto due anni più tardi. Tra il 1958 e il 2000, James Bernard Murat ha utilizzato nel suo lavoro arsenico di sodio per trattare le sue vigne. Questo prodotto chimico, utilizzato nella viticultura per curare le vigne contro le malattie e le infezioni, è stato riconosciuto come causa di malattia professionale nel 2011.

Il prodotto è prodotto in Francia sin dal 2001. La figlia di Murat, Valérie, ha deciso di portare avanti una denuncia per "omicidio volontario" e prer "omissione di soccorso e truffa". Valérie ha nel mirino chi ha fabbricato il prodotto ma soprattutto lo Stato. Ora la procura ha deciso di aprire un'inchiesta e il caso sta facendo molto rumore in Francia.

E' la prima volta che una denuncia sfocia in un'inchiesta per colpire chi ha continuato a vendere un prodotto illegale. Per molti anni tantissimi agricoltori hanno continuato a usare l'arsenico di sodio senza conoscerne le controindicazioni e i serissimi rischi che comporta. "Nessuno ha mai avvertito mio padre dei rischi", attacca Valèrie, "anche se il prodotto era stato inserito tra quelli a rischio già dal 1955. La responsabilità è delle imprese e del ministero dell'Agricoltura. C'è stata molta omertà perché conveniva".