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Cronache
Omicidio Yara Gambirasio, il gip di Venezia si riserva sulle accuse di depistaggio alla pm Letizia Ruggeri
Fonte Facebook Yara Gambirasio 

La pm Letizia Ruggeri avrebbe spostato dei campioni di Dna del caso dell'omicidio di Yara Gambirasio: accusata di depistaggio. Il gip di Venezia si è riservato di decidere se archiviare il procedimento o no

Nella giornata di ieri, mercoledì 24 luglio, il giudice delle indagini preliminari di Venezia, Alberto Scaramuzza, ha presieduto un'udienza di 4 ore, al termine della quale si è riservato di decidere se riaprire o archiviare il procedimento contro la pm di Bergamo Letizia Ruggeri. La magistrata è accusata di frode processuale e depistaggio nell'inchiesta di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra uccisa il 26 novembre 2010 da Massimo Bossetti. Ruggeri avrebbe spostato 54 campioni di Dna ritrovato sul corpo della vittima senza aspettare il provvedimento della Corte d'Appello di Bergamo e senza ascoltare l'allarme dei carabinieri sul rischio del deterioramento del materiale genetico.

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Cos'è successo e perché la pm Letizia Ruggeri è indagata

La pm Letizia Ruggeri si occupava dell'indagine sull'omicidio di Yara Gambirario, conclusasi con la condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti. Durante le indagini, però, la magistrata avrebbe gestito in maniera errata il trasferimento di 54 campioni di Dna dall'ospedale San Raffaele di Milano all'ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Il cambio di luogo potrebbe aver compromesso queste prove fondamentali ai fini dell'inchiesta. Infatti, quei campioni contenevano il materiale genetico misto di vittima e carnefice trovato negli slip della ragazzina. ll trasferimento del Dna lo avrebbe irrimediabilmente danneggiato: sarebbe passato da uno stato di conservazione in ospedale a 80 gradi sotto lo zero, alla temperatura ambiente dell'ufficio del tribunale. Ruggeri, poi, avrebbe reso possibile lo spostamento dei campioni senza attendere il provvedimento della corte d'Appello di Bergamo e ignorando l'allarme dei carabinieri sul rischio del deterioramento delle prove, pregiudicando in questo modo la possibilità di un giudizio di revisione che vorrebbe la difesa del condannato, Massimo Bossetti.

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Cosa succederà ora: archiviazione o nuove indagini?

Dopo l'udienza di ieri, dedicata alla discussione delle parti, il gip Scaramuzza potrà decidere di accogliere la richiesta di archiviazione della Procura (quindi porre la parola fine a questa inchiesta) o disporre nuove indagini oppure ordinare l'imputazione coatta (in pratica, la riapertura del caso). In aula era presente anche Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio e detenuto nel carcere di Bollate, a Milano. Il ritrovamento del suo Dna negli slip della vittima è stato fondamentale per la sua condanna che, per la giustizia italiana, è definitiva. Bossetti si è sempre dichiarato innocente.

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