Culture

A Paestum imprenditori privati restaurano i Templi di Athena e di Nettuno

Eduardo Cagnazzi

Partita la campagna di fundraising tramite il portale MiBac Art Bonus per preservare l'eredità del passato. Zuchtriegel: "E' il modo per prevenire emergenze".

Mentre sono ancora vive le immagini del rogo di Notre Dame a Parigi, Paestum punta sulla conservazione e sul restauro del tempio di Athena, patrimonio Unesco dal 1998, grazie al contributo di finanziatori privati, attenti a preservare la memoria del passato della colonia magno-greca di Poseidonia-Paestum. Si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria che ha trovato il sostegno economico nella famiglia Barlotti del “Caseificio Barlotti” e nella famiglia Pagano, proprietaria del Savoy Beach Hotel e dell’Azienda Agricola San Salvatore 1988. I due mecenati, affermati imprenditori cilentani, hanno donato una generosa somma tramite la piattaforma del MiBac Art Bonus e hanno così consentito la ripresa dei restauri del tempio di Athena, a dieci anni dall’ultimo grande intervento.                                                                                                  Le operazioni in programma permetteranno la rimozione puntuale dei sedimenti tra le lastre di travertino per evitare la crescita continua di vegetazione infestante, dannosa per la struttura; mentre, per quanto riguarda i lavori sulle parti alte, è prevista la manutenzione della guaina che protegge la struttura dalle infiltrazioni d’acqua piovana e delle parti metalliche inserite nel corso del tempo e non più eliminabili. “Ci aspettiamo, grazie a questo intervento -dichiara il direttore Gabriel Zuchtriegel- di avere al più presto un quadro aggiornato ed esaustivo delle attuali condizioni dell’Athenaion e di tutte le sue componenti, in modo tale da avere a disposizione ulteriori dati scientifici per garantire la conservazione della struttura templare anche grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie informatiche. Preziosa è stata la generosità dei finanziatori locali. Ci auguriamo che queste forme di cooperazione con il settore privato possano aumentare; con queste donazioni possiamo garantire interventi di manutenzione costanti sui tre templi meglio conservati della Magna Grecia”.                                                                                                                  Ma l’attenzione del Parco non si esaurisce solo nei restauri del tempio di Athena: Sono attualmente in corso, infatti, dei progetti di ricerca che interessano l’intero Santuario settentrionale, di cui il tempio dorico è il monumento più importante. In collaborazione con l'Università di Colgate (Usa), saranno effettuati dei carotaggi per investigare la storia del sito archeologico e del territorio fino alle più antiche ere geologiche. I risultati di queste ricerche contribuiranno anche a delineare il quadro sui cambiamenti climatici della Piana del Sele, oggetto della mostra “Poseidonìa”, in programma al Museo di Paestum per il prossimo settembre. Altra attenzione è rivolta al Tempio di Nettuno per la cui tutela l’azienda conserviera D’Amico ha deciso di contribuire con 100mila euro per la sua tutela “perché crediamo che valorizzare il nostro Paese sia anche il compito degli imprenditori”, afferma Sabato D’Amico. “Quotidianamente, con i nostri prodotti rappresentiamo il Made in Italy all’estero e contribuiamo a diffondere la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura a una vasta utenza. Crediamo che solo tutelando il nostro patrimonio artistico possiamo garantire la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”. A sostenere il progetto di tutela è anche l’azienda Sorrento Sapori e Tradizioni di Roberto Savarese che contribuisce con una consistente somma di denaro.
“Il processo di manutenzione del tempio, ai fini della tutela e della conservazione, richiede una profonda conoscenza non solo degli aspetti materici e strutturali ma anche delle modifiche che possono manifestarsi nel tempo", spiega il professore Luigi Petti dell'Ateneo salernitano. "Per farlo è possibile ricorrere a sistemi di monitoraggio continui che consentono di valutare istante per istante eventuali variazioni del comportamento sia della struttura sia del sottosuolo. Inoltre, la conoscenza della risposta sismica locale, cioè come il terreno al di sotto del tempio si comporta in occasione di un terremoto, permetterà di valutarne la sicurezza nei confronti degli eventi che potrebbero colpire l’area nel prossimo futuro”.
Ricerca, conservazione e sostegno economico da parte di privati rappresentano un esempio di come il Parco Archeologico di Paestum sta orientando i suoi obiettivi futuri.
“A Paestum stiamo lavorando per essere nelle condizioni di intervenire ancor prima che si verifichino le emergenze sul nostro patrimonio culturale”, commenta il direttore del sito archeologico, Gabriel Zuchtriegel. “A pochi giorni dal disastro di Notre Dame a Parigi, siamo convinti che la manutenzione ordinaria e il monitoraggio sismico rappresentano la grande sfida che farà la differenza, sia dal punto di vista della tutela che della fruizione. Il nostro riconoscimento va ai donatori che hanno finanziato il progetto del Tempio di Nettuno e speriamo che queste forme di collaborazione possano aumentare nel futuro”.