Culture
Alle Gallerie d’Italia in mostra il Romanticismo con Intesa Sanpaolo
Nella sede museale di Intesa Sanpaolo, le Gallerie d’Italia, e negli spazi del Museo Poldi Pezzoli si inaugura la mostra “Romanticismo”
200 opere, molte delle quali inedite, in un dialogo costante con la musica e la letteratura, per indagare l’originale contributo italiano al movimento artistico e culturale che ha accompagnato il Risorgimento e la storia del nostro Paese. Dal 26 ottobre al 17 marzo.
Un dibattito culturale tra Inghilterra, Francia, Paesi del Nord, Germania e Impero austriaco al quale partecipò anche l’Italia negli anni che vanno dal Congresso di Vienna alle rivoluzioni del 1848.
Le opere, provenienti da collezioni private e da alcuni dei poli museali più importanti al mondo, quali il Belvedere di Vienna, l’Ermitage di San Pietroburgo e la National Gallery di Londra, documentano un periodo che va dai fermenti preromantici fino alle ultime espressioni di una cultura che, almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’Unità d’Italia e l’affermazione del Realismo.
Milano nel cuore dell’Europa
“È un invito a conoscere la Milano romantica, alla scoperta di quei luoghi che ne fecero la capitale italiana del movimento”, racconta ad Affaritaliani Giovanni Bazoli, Presidente emerito di Intesa Sanpaolo. Bazoli ci tiene anche a sottolineare l’impegno della Banca nei confronti della città di Milano e della sua comunità: “Con il ‘Progetto Cultura’ nato 7 anni fa (a 150 anni dall’Unità d’Italia) non abbiamo soltanto inaugurato un nuovo museo in città, ma abbiamo anche contribuito a costruire un dialogo diretto con le istituzioni pubbliche. Non è un caso che il Museo si collochi tra il Municipio e il Teatro alla Scala. L’intento era proprio quello di creare un percorso ideale, per i milanesi e per i tanti turisti che visitano la città, che riporti la cultura e il dibattito artistico al centro. Se non comprendiamo che la crescita economica non è sostenibile quando non è accompagnata da un’attenzione allo sviluppo sociale del Paese non abbiamo capito nulla. Questa mostra intende pertanto chiarire come si sia inserita l’Italia nell’Europa moderna, indagando il contributo che l’Italia ha avuto dall’Europa e quello che ha, a sua volta, dato all’Europa: un tema, questo, che è culturale ma prima ancora politico”.
Con Bazini si dice d’accordo l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno che racconta come questo progetto nasca dalla volontà di far sì che la cittadinanza si riappropri di un periodo storico importante e che spiega come la complementarietà tra istituzioni pubbliche e private per dar vita a percorsi condivisi di ricerca e divulgazione sia oggi fondamentale, insieme al dialogo costante tra le collezioni permanenti e quelle temporanee. Un dialogo che troverà ulteriore momento di approfondimento con la mostra di Hayez da novembre al Museo Civico.
Il Romanticismo italiano
La mostra, curata da Fernando Mazzocca, si articola in 21 sezioni, 16 alle Gallerie d’Italia e 5 al Museo Poldi Pezzoli. Tra le opere, dipinti e sculture che portano in luce alcuni generi considerati minori come il paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita del popolo. Nuove attribuzioni, opere inedite e una impegnativa campagna di restauri amplificano il contributo scientifico apportato alla mostra.
Tra i temi, c’è la natura come soggetto preferito dei grandi paesaggisti piemontesi. Una sezione è dedicata allo “stupore della notte”, momento caro ai romantici che porta con sé il fascino delle tenebre e la paura dell’ignoto. E poi, ancora, la pittura urbana e i ritratti, come quello di Alessandro Manzoni, le scene di vita popolare e la grande pittura storica.
Tra i nomi più importanti: Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Giovanni Carnovali detto Il Piccio, Massimo d’Azeglio, Giovanni Migliara, Angelo Inganni, Giuseppe e Carlo Canella, Ippolito Caffi, Salvatore Fergola, Giacinto Gigante, Pitloo, Domenico Girolamo Induno. Tra le sculture spiccano i lavori di tre straordinari maestri: Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e Vincenzo Vela.
Non mancano grandi artisti di diversa nazionalità attivi in Italia, come Caspar David Friedrich, Franz Ludwig Catel, Jean-Baptiste Camille Corot, William Turner, Friedrich von Amerling, Ferdinand Georg Waldmüller, Karl Pavlovič Brjullov, che permettono di approfondire le relazioni intercorse tra il Romanticismo italiano e quello europeo.