Culture

Conversazioni di San Francesco a Lucca: La Strage di Piazza Fontana

ANDREA CIANFERONI

Piazza Fontana. Storia di una strage impunita. Se ne parla sabato 23 novembre 2019 con Benedetta Tobagi, Paolo e Matteo Dendena a Lucca

Le Conversazioni in San Francesco, ideate e organizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dedicano l’appuntamento di sabato 23 novembre (ore 21), alla Strage di Piazza Fontana, che ha segnato uno dei periodi più bui della storia italiana. Piazza Fontana. Storia di una strage impunita, questo il titolo della serata, vede la partecipazione di Benedetta Tobagi, autrice del libro Piazza Fontana. Il processo impossibile (Einaudi), e di Paolo e Matteo Dendena, rispettivamente figlio e nipote di una delle vittime, Pietro. Coordina l’incontro Piero Ceccatelli, caporedattore e responsabile web de La Nazione. Era il 12 dicembre 1969 quando una bomba piazzata nella sala centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano, provocò una strage: 17 vittime e una novantina di feriti. Sono passati 50 anni da allora e ancora oggi, dopo un processo durato 36 anni, “il più lungo della storia repubblicana”, rimangono ignoti i nomi degli esecutori materiali. Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice, ancora non era nata quando è avvenuta la strage ma sa cosa vuol dire il terrorismo, suo padre, il giornalista e accademico Walter Tobagi, fu ucciso dalla Brigata XXVIII marzo, il 28 maggio 1980. Nel suo libro, Piazza Fontana. Il processo impossibile, fa un racconto della vicenda giudiziaria che fece seguito all’attentato, a partire dal primo processo, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro, dove fu spostato con l’obiettivo di essere insabbiato. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri, come Franco Freda e Giovanni Ventura di Ordine Nuovo, e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi. Piazza Fontana sottopone il sistema della giustizia a una torsione estrema; è un incubo, ma insieme un risveglio. Se da un lato la tragedia dell’impunità alimenta un profondo sentimento di sfiducia, dall’altro comporta una dolorosa presa di consapevolezza che contribuisce alla maturazione di una coscienza critica in ampi settori del mondo giudiziario e tra i cittadini. Alla base del libro della Tobagi c’è il desiderio profondo di verità e di rendere giustizia alle vittime della stagione del terrorismo in Italia. Paolo e Matteo Dendena sono rispettivamente il figlio e il nipote di Pietro Dendena, rimasto vittima della strage di Piazza Fontana. A Paolo Dendena è stata conferita l’onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana”, conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 9 maggio del 2013, in occasione della Giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo.  Matteo Dendena è autore del libro Ora che ricordo ancora. Francesca Dendena: storia di un eroe civile, in cui ricostruisce la vita e il ruolo pubblico di Francesca Dendena, figlia di Pietro Dendena, che all’indomani della strage intraprende una strenua battaglia per far luce su quell’oscura vicenda. Benedetta Tobagi, laureata in Filosofia, ha lavorato alcuni anni nella produzione audiovisiva, occupandosi in particolare di documentari, e in campo editoriale. L’ultimo appuntamento con le Conversazioni in San Francesco Conquiste. Rivoluzioni oltre i muri, è venerdì 29 novembre, con Ezio Mauro, ex direttore de La Stampa e de la Repubblica, scrittore e divulgatore, che porterà sul palco del San Francesco, a 30 anni dall’accadere dei fatti, la conferenza teatrale Berlino. Cronache del Muro. Una narrazione della caduta del sistema comunista, fatta ripercorrendo tutte le fasi della vicenda, da quel dopoguerra che ha diviso la Germania in quattro zone amministrate dalle quattro potenze vittoriose, consegnando all’Unione Sovietica più del 30 per cento del Paese, al blocco dei rifornimenti imposto dai russi, alla capitale, passando per i tentativi di fuga dei berlinesi fino alla caduta e a ciò che oggi la Berlino conserva a memoria di uno dei suoi periodi più bui.