Culture

Libri, benvenuta primavera: la top 5. Recensioni, nuove uscite e audiolibri

di Chiara Giacobelli

Ecco tutto quello che c’è da sapere per affrontare la primavera 2024 in compagnia di un buon romanzo da leggere o da ascoltare

3)  Lady Tan e il circolo dei fiori di loto di Lisa See (Longanesi)

Il primo romanzo che abbiamo recensito quest’anno qui su Affaritaliani.it è stato Le madri di vento e di sale di Lisa See, un’autrice che a nostro parere è tra le migliori narratrici contemporanee di genere storico. Tuttavia, quando si parla di romanzo storico si tende a pensare a principesse, regine, amanti, favorite, sovrani, quasi sempre inglesi o francesi. La See si discosta non soltanto dai reali del passato, ma anche dall’Europa, preferendo ambientare i suoi libri in Oriente, il penultimo in un’isola della Corea del Sud o comunque il qualche suggestiva terra lontana. Con aspettativa e piacere attendiamo l’uscita di ogni suo nuovo lavoro, in Italia edito da Longanesi, ed è per questo che siamo stati più che felici di ricevere Lady Tan e il circolo dei fiori di loto: non solo il titolo promette già una storia affascinante, ma la cover floreale si adatta alla perfezione a questo nostro speciale primaverile.

Lady Tan e il circolo dei fiori di loto
 

Stavolta protagonista delle avventure narrate dalla See è Tan Yunxian, una donna medico realmente esistita sotto la dinastia Ming (nel 1511 aveva 51 anni). Impossibile non tornare con la mente a Virdimura, di cui abbiamo parlato nello speciale dedicato alla Giornata Internazionale dei Diritti della Donna; bisogna però ricordare che non sono state solo le donne occidentali a guadagnarsi un posto nella storia della medicina, ma anche quelle orientali. A differenza di Virdimura, Tan Yunxian non ricevette mai un riconoscimento “accademico” o una licenza, eppure raggiunse un traguardo non meno importante: quello di poter essere tra le prime a visitare le sue pazienti toccandole ed entrando in contatto con il loro corpo, pratica che all’epoca in Oriente era concessa soltanto alle levatrici. Gli uomini dottori, infatti, non si azzardavano a farlo essendo considerato disdicevole, mentre le dottoresse praticamente non esistevano: il caso di Tan Yunxian è più unico che raro, grazie anche alla bellissima amicizia che si instaurò con l’ostetrica Meiling. Questa non è però soltanto la biografia di un personaggio eccezionale, ma un romanzo apprezzabile sotto ogni punto di vista, dove ancora una volta Lisa See mostra le sue eccezionali doti di scrittrice. «Coinvolgente. Ricco di dettagli storici. Le amicizie delle donne in un mondo in cui hanno poca libertà danno forma a un libro delicatamente commovente» scrive a tal proposito Kirkus Reviews.

L’autrice ci racconta che l’avventura di questo nuovo libro ha avuto inizio sotto il lockdown, quando ha finalmente deciso di leggere – dopo averlo acquistato molti anni prima – il volume Donne e riproduzione: medicina, metafora e parto nella Cina tardo imperiale di Yi-li Wu. È attraverso questo manuale che Lisa ha scoperto la figura di Tan Yunxian e ne è rimasta subito affascinata. Scrive di lei nelle note finali: «Era una donna straordinaria sotto ogni punto di vista. (…) Tuttavia, poco di sa della sua vita se non quanto scritto da lei stessa nell’introduzione al suo libro e quanto riferito nelle prefazioni e postfazioni scritte dai suoi discendenti (…). Le chiavi principali della sua esistenza si trovano nei casi di cui ha scritto». Dunque, rispetto ad altri romanzi precedenti, in questo caso la studiosa e ricercatrice See è stata parecchio agevolata: innanzitutto perché la sua eroina ha pubblicato il libro Appunti sparsi di una donna medico, uscito nel 1511 e ristampato in seconda edizione nel 1585; in secondo luogo grazie alla presenza di discendenti che ne hanno curato le opere e la memoria. Per la See si è trattato di un immenso mondo da esplorare durante la pandemia, che l’ha completamente rapita e le ha fatto subito capire di che cosa avrebbe parlato il suo prossimo romanzo.

Qui la maestria dell’autrice emerge anche dalla capacità di intrecciare più fili della trama e trattare diverse tematiche: c’è la questione del femminismo e dell’emancipazione della donna, specie da un punto di vista professionale; c’è l’amicizia tra le due protagoniste che vibra di sintonia, complicità, scambio volto alla crescita; c’è il rapporto con le singole pazienti, ciascuna con la propria storia – e quindi sofferenza: con loro Lady Tan non si limita a seguire un rigido protocollo medico, ma vuole entrare in contatto nel senso più profondo del termine; c’è la cultura orientale, quella cinese del XV-XVI secolo nello specifico, caratterizzata dal legame tra anima e corpo, molto diversa rispetto alla scienza occidentale; c’è l’amore, che dà tanto ma a volte può anche togliere e necessita di comprensione per essere considerato tale; c’è la condivisione della conoscenza, in una visione di comunità e di sorellanza volta all’evoluzione tanto della società, quanto degli individui che la compongono. E poi c’è il tema della letteratura, perché Tan Yunxian fu anche una scrittrice e i suoi racconti hanno ispirato migliaia di donne, nonché di professionisti, durante e dopo la sua vita; è inoltre la stessa Lisa See ad aver consultato un vastissimo numero di opere per documentarsi prima di iniziare a scrivere questa storia, dimostrando come la cultura crei altra cultura. Insomma, un bellissimo romanzo denso di emozioni, sentimenti, vicissitudini e coraggio assolutamente da leggere.  

Lo consigliamo perché: Lisa See è una delle migliori scrittrici storiche contemporanee, appassionata dell’Oriente. I suoi libri sono sempre avvincenti e ridanno luce a figure storiche che meritano di essere ricordate.