Culture

Fiera Francoforte, da Rovelli alla bufera sul figlio: Levi si dimette

di Redazione cultura

Ricardo Levi, commissario italiano per il Salone internazionale del libro di Francoforte, ha rimesso il mandato nelle mani del ministro Sangiuliano

Fiera di Francoforte, Ricardo Levi si dimette dopo il caso Rovelli e la bufera scoppiata sul figlio: il punto 

Ricardo Franco Levi, commissario straordinario del Governo per l’Italia Paese ospite d’onore alla Fiera del libro di Francoforte 2024, ha rinunciato al ruolo inviando una lettera di dimissioni al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La notizia arriva dopo la polemica scatenatasi oggi da un articolo pubblicato su Libero. Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti Levi avrebbe assegnato la comunicazione per l'Italia alla manifestazione a una società belga, la IFC Next, in cui lavorerebbe il figlio Alberto.  Lo stesso Levi si sarebbe poi difeso e giustificato dichiarando che "IFC next ha vinto la gara perché aveva il progetto migliore e il meno caro. E mio figlio non si è mai occupato del progetto e quel lavoro se l'è trovato da solo".

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Ma non è tutto. Le dimissioni di Levi arrivano a distanza di poco dal caso Carlo Rovelli. Il fisico, prima chiamato a rappresentare l'Italia alla Fiera del libro di Francoforte, è stato poi caldamente invitato a non presenziare. Il motivo? Le parole dell'intellettuale sulla guerra in Ucraina e l'invio di armi a Kiev. "L’Italia mi ha chiesto di rappresentarla alla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, ma siccome ho osato criticare il ministro della Difesa, il mio intervento è stato cancellato", aveva denunciato all’Ansa Carlo Rovelli. Il riferimento, chiaro, è diretto al suo intervento dal palco del concertone del primo maggio a Roma, dove aveva parlato di una possibile escalation nella guerra in Ucraina attaccando, pur senza nominarlo, il ministro Guido Crosetto