La statua di Mosè torna a risplendere con il restauro e la nuova illuminazione
La statua di Mosè e l'intera Tomba di Giulio II, capolavoro di Michelangelo a San Pietro in Vincoli, restaurate e illuminate al meglio grazie al Gioco del Lotto
La statua di Mosè, parte della Tomba di Giulio II di Michelangelo, restaurata e illuminata a regola d'arte con il contributo del Gioco del Lotto
La statua di Mosè e l'intera Tomba di Giulio II di Michelangelo tornano a risplendere grazie a un complesso progetto di illuminazione, manutenzione e restauro della Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, realizzata con il contributo de Il Gioco del Lotto. La nuova illuminazione rivela Michelangelo scultore della luce oltreché del marmo, ed è finalizzata a restituire le condizioni in cui la Tomba venne realizzata nel XVI secolo, negli anni completamente cambiate con la chiusura di una finestra. L’impianto curato da Mario Nanni, in stretta collaborazione con il restauratore Antonio Forcellino, è stato realizzato con tecniche informatiche e lampade a led di Viabizzuno, in grado di restituire i colori e l’intensità della luce di Roma nella zona di San Pietro in Vincoli.
Il restauratore Antonio Forcellino racconta il lavoro di recupero in un evento speciale e gratuito: l'invito
Giovedì 23 e 30 marzo, alle ore 19, nella Chiesa di San Pietro in Vincoli, il restauratore Antonio Forcellino racconta Mosè con una lezione speciale per scoprire la storia, le curiosità e le rivelazioni del restauro del Mosè di Michelangelo e della Tomba di Giulio II offerta dal Gioco del Lotto insieme alla Soprintendenza per il Colosseo di Roma. L'ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Due appuntamenti davanti alla Tomba di Giulio II per raccontare al pubblico le diverse tappe della realizzazione della Tomba, attraverso quarant'anni di progetti e controversie.
La statua di Mosè torna a risplendere con il restauro e la nuova illuminazione: il contributo del Gioco del Lotto
Dopo quindici anni dall’ultimo intervento il monumento, che è visitato gratuitamente da milioni di persone ogni anno, è stato pulito e restaurato, recuperando gli splendidi colori del marmo di Carrara scelto e scolpito da Michelangelo, ma senza intaccare la patina del tempo. In continuità con l’importante progetto di restauro e comunicazione del 1999-2001, Il Gioco del Lotto, proseguendo il suo storico legame con l’arte e la cultura, si è offerto di rinnovare il proprio impegno per la salvaguardia dell’opera. Si apre così una nuova stagione nel rapporto tra pubblico e privato che, oltre a promuovere una grande opera di restauro, continua a prendersi cura della conservazione delle opere e della loro conoscenza. Nei prossimi mesi saranno, infatti, organizzate numerose attività per far conoscere al grande pubblico questo straordinario monumento. La Soprintendenza ha affidato il lavoro ad Antonio Forcellino, il restauratore che meglio conosce la Tomba di Giulio II e il Mosè, già curatore del restauro del 2001, mentre per l’illuminazione è stato chiamato Mario Nanni. L’operazione di manutenzione e restauro è stata preceduta da una fase di studio, coronata da una scoperta unica e affascinante. Una delle statue che compongono il monumento, la Vita attiva, trova il suo modello in un affresco di San Silvestro al Quirinale: un caso unico nell’arte di Michelangelo che apre un nuovo capitolo nell’interpretazione del Mosè e dell’intera Tomba di Giulio II.
La statua di Mosè torna a risplendere con il restauro e la nuova illuminazione: il recupero della luce originaria
La Tomba di Giulio II è un monumento scolpito nella luce: la nuova illuminazione si è resa necessaria perché dall’epoca della sua realizzazione nel XVI secolo le fonti naturali che la irradiano sono totalmente cambiate. Per realizzare la Tomba, Michelangelo scelse il transetto destro della Basilica di San Pietro in Vincoli per le sue condizioni di luminosità, scartando un'altra chiesa, Santa Maria del Popolo, perché, come ha lasciato scritto, non c’era «lume a proposito». Anche in fase di progettazione ne ha curato ogni dettaglio fin dalla cornice, facendo aprire un grande arco verso il Coro dei frati, in modo che i raggi del sole arrivassero anche dal retro del monumento, con un effetto di tridimensionalità che anticipava il Barocco. Ogni statua realizzata da Michelangelo è in rapporto con le fonti di luce diretta, proveniente dalle due finestre ai lati del monumento: Mosè venne scolpito voltato con lo sguardo rivolto alla finestra alla sua sinistra, e sulla fronte arrivavano i raggi del sole, simbolo della salvezza.
La statua di Mosè torna a risplendere con il restauro e la nuova illuminazione: la tecnologia utilizzata
L’illuminazione del transetto nel corso degli anni è profondamente cambiata: la finestra verso cui guarda Mosè è stata chiusa, mentre quella sul lato opposto è stata ingrandita, con un capovolgimento di 180 gradi dell’illuminazione originaria. Antonio Forcellino e Mario Nanni hanno progettato e realizzato la nuova illuminazione per restituire le condizioni in cui Michelangelo progettò l’intero monumento e finì le sue statue. Per realizzare l’impianto sono state usate le tecniche più moderne: sono stati misurati l’intensità e i colori della luce del sole nelle varie ore del giorno intorno alla Basilica e al suo interno; per riprodurre questa luce sono state messe in opera lampade a led; infine sono stati progettati programmi computerizzati che rendono una illuminazione quadro e una simulazione dell’andamento della luce durante le ore del giorno. La nuova illuminazione si inserisce in un quadro di lavori di restauro svolti in varie fasi dalla Soprintendenza in collaborazione con il Gioco del Lotto. A partire dal 1999 con un primo grande restauro terminato nel 2001, e nell’autunno 2016 con un ulteriore pulizia della Tomba.
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