Culture

Legge Zan sull'omotransfobia: cos'è, cosa prevede e perché fa così paura

La legge Zan non è ancora stata approvata, il testo del disegno di legge è bloccato in Parlamento: ecco cos'è e cosa prevede

Disegno di legge Zan bloccato in Parlamento

Il Disegno di legge Zan sta scatenando polemiche e divisioni in Parlamento, spaccando anche il fronte ‘progressista’ con chi chiede di emendarne alcuni punti fondamentali legati al “sesso anagrafico” o all'”autocertificazione di genere”. La legge Zan vorrebbe introdurre un'aggravante per tutti quei reati contro persone omosessuali, transgender o comunque commessi in relazione al sesso, al genere e altre caratteristiche sensibili ora non specificatamente tutelate dalla normativa in vigore. 

Se ne è parlato in un webinar dal titolo Legge Zan contro l’omotransfobia: perché fa paura?, organizzato dall'agenzia Dire e moderato dal direttore Nico Perrone, che ha speigato come la legge sia stat “approvata alla Camera e ferma al Senato dove si è riacceso lo scontro e non è stata ancora calendarizzata”.

Pro Vita sulla legge Zan

La direttrice editoriale di Notizie Provita, Francesca Romana Poleggi, sostiene che "non serve, basta il codice penale. Questa legge non fa paura solo a Pro Vita e Famiglia, ma a tutte le persone che hanno un minimo senso civile della democrazia, del pluralismo e della libertà. Questa è una legge fascista perché istituisce un reato senza una definizione specifica e puntuale della fattispecie. La questione della disabilità, ad esempio, è stata inserita all’ultimo momento, strumentalizzando in modo squallido i disabili perché all’articolo 1 non se ne parla, c’è nel titolo; all’articolo 7 che istituisce la Giornata non se ne parla. Una pezza messa male peggiore del buco".

Legge Zan, la posizione di Arcilesbica nazionale

Cristina Gramolini, presidente di Arcilesbica nazionale definisce la legge Zan un testo dilettantesco da cambiare prima di approvare. "Mi fa paura di questa legge è la dimensione di definizioni errate o generiche di sesso, genere e identità di genere. La disabilità è stata messa per ungere il meccanismo e non c’entra nulla. È sorprendente che Alessandro Zan, che viene dal mondo LGBT, e il suo staff abbiano potuto redigere un testo tanto dilettantesco. Chiedo che ci sia una legge sull’omotransfobia, ma non così. Il testo va modificato e approvato”. 

Ma, aggiunge la Gramolini, "io auspico una legge sull’omotransfobia perché penso si tratti di un passo avanti che fa la nostra vita associata. Averla significa mandare un messaggio culturale: il diritto a scegliere partner, a esprimersi senza correre pericoli. Io sarei stata più protetta se ci fosse stata una legge quando ero un’adolescente, una lavoratrice”.

Equality Italia: "Ddl Zan sia approvato presto"

Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia dice di non aver "paura di questa legge, che si inserisce in un quadro mondiale che deve dare risposte sui crimini d’odio verso le minoranze, pensiamo all’antisemitismo, ai rom, all’omofobia o transfobia. Questo è l’alveo culturale in cui nasce. La violenza va condannata sempre, ma è vero che vi sono alcune categorie più colpite da violenza e discrimininazione. Questa legge non chiede un privilegio e e serve, ma così come è produrrà conflitti. Spero che venga approvata bene e presto. Serve ai ragazzi gay, lesbiche e trans che spesso vengono picchiati e discriminati anche nelle loro famiglie ”.

E' proprio Aurelio Mancuso che approfondisce la questione politica che sta animando il dibattito sul testo Zan. “Alla Camera dei deputati non tutti nel centro sinistra erano d’accordo sull’indeterminatezza dell’articolo 1, all’articolo 4 c’è stata un’ ulteriore correzione ed è stato recepito l’emendamento proposto dalla Commissione affari istituzionali". Quanto all’accusa lanciata da Poleggi di Pro Vita che questa legge sia fascista Mancuso ha risposto: “Ho paura di chi evoca il fascismo che gli omosessuali li mandava al confino”.

“Voi di Pro Vita pensate che esistano famiglie cattoliche etero e sposate e tutti gli altri sono senza diritti. Siete avversari alla vita delle persone omo e transessuali. Sulle donne voi di Pro Vita avete un’idea da ‘angelo di focolare’. Un conto sono le critiche costruttive che vogliono far bene a questa legge, un conto voi”, ha poi detto Mancuso. “Siate più cristiani– ha concluso- guardate i dati dei suicidi per capire cosa subiscono i giovani omosessuali discriminati“.