Culture
"Morti di fama". I social network stanno cambiando il nostro modo di confrontarci con gli altri
Scrittori, editori, editor, interviste, recensioni, librerie, e-book, curiosità, retroscena, numeri, anticipazioni... Su Affaritaliani.it tutto (e prima) sull'editoria libraria |

Benvenuti nella Nuova Rete, il tendone da circo sotto il quale folle oceaniche si creano un’identità e fanno di loro stesse un prodotto da promuovere, un marchio. Benvenuti dove miliardi di utenti documentano, condividono, amplificano e pubblicizzano ogni istante della loro vita e delle loro attività. Dove si alleano con altri marchi simili e alimentano la loro micronotorietà attraverso blog, Facebook, Twitter e decine di piattaforme e applicazioni, sfruttando l’approvazione d’impulso tipica dei social network. E dove rischiano di trasformarsi in ridicoli fenomeni da baraccone, condannati a venire presto dimenticati. Giovanni Arduino e Loredana Lipperini in "Morti di fama - Iperconnessi e sradicati tra le maglie del web" (in arrivo in libreria per Corbaccio), attingendo da una massa imponente di dati e interviste, raccontano quanto sia mutato il significato della fama. E sottolineano con stile provocatorio come siano stati stravolti il concetto di identità e il nostro modo di confrontarci con gli altri: da "Penso dunque sono" a "Ho tanti 'mi piace', quindi esisto"...
GLI AUTORI:
Giovanni Arduino ha pubblicato numerosi romanzi con le maggiori case editrici italiane, spesso sotto pseudonimo, spaziando dalla fiaba moderna al gotico metropolitano. Vive e lavora a Torino, dove si occupa anche di traduzione e sceneggiature. Tra i suoi ultimi lavori, Chiudimi le labbra e Mai come voi. Il suo sito è www.giovanniarduino.com
Loredana Lipperini è giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Collabora con le pagine culturali de La Repubblica ed è una delle voci storiche di Fahrenheit su Radio Tre. Ha pubblicato, tra l’altro, Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie, Di mamma ce n’è più d’una e, insieme a Michela Murgia, «L’ho uccisa perché l’amavo» - Falso!. Il suo blog è www.lipperatura.it