Culture
Italy in a Day, il social movie di Salvatores: tutti i particolari in anteprima

Il 23 settembre 01 Distribution presenta in 60 sale cinematografiche, per un’unica giornata speciale, Italy in a day, il film collettivo di Gabriele Salvatores, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema in associazione con Scott Free, che andrà in onda sabato 27 in prima serata su Rai3. Il 26 ottobre 2013 era stato chiesto agli italiani di realizzare un breve filmato sul nostro paese, dei video anche molto brevi capaci di immortalare qualcuna delle sue mille sfaccettature. La risposta è stata travolgente: oltre 44.000 video ricevuti per 2200 ore di materiali. Le persone che hanno partecipato, hanno raccontato attraverso queste immagini, i loro desideri, i sogni, le paure, le riflessioni, o più semplicemente, ciò che hanno visto dalla finestra di casa quel giorno. Alla fine sono stati selezionati circa 600 video. Il risultato è Italy in a day, un vero e proprio “Social Movie”, accolto con entusiamo da pubblico e critica all’ultimo Festival di Venezia, dove è stato proiettato Fuori Concorso. Ma facciamo un passo indietro. Come è nato tutto? L'idea originaria fu di Ridley Scott che nel 2011 lanciò Life in a day, ricevendo 70mila video. Un successo di pubblico e di critica che hanno permesso al format di varcare i confini americani e arrivare in Giappone, Germania e, ora, in Italia con l'idea di Salvatores. Non è un caso che alla produzione abbia partecipato anche la major di Ridley Scott (Scott Free). Affaritaliani.it svela in anteprima i contenuti del film che, nella forma del social movie, rivoluzionerà la storia del cinema.
Elementi tipicamente italiani si alternano a scene umane di grande intensità. Un astronauta, una coppia in ospedale in attesa di un figlio o un ragazzo su una nave che trasporta container si alternano a frammenti spot in questo grande mosaico che ha preso vita utilizzando 600 dei 45mila contributi arrivati, selezionati da oltre 50 studenti del Naba e della Scuola di Cinema di Milano. La preparazione, in certi casi, è stata lunga e complessa: per le scene girate in carcere o in ospedale, o per la partecipazione della Nasa i produttori hanno dovuto chiedere permessi speciali e fare i conti con la burocrazia italiana. Inoltre per una coincidenza che ha dell'incredibile proprio il 26 ottobre ha eruttato l'Etna: molti frame, tutti suggestivi, fanno riflettere sulla potenza della natura, da un bambino che guarda esterefatto i lapilli che illuminano il cielo al ragazzo che sogna di camminare sulla nuvola di fumo. I momenti commoventi lasciano poi spesso il passo alla riflessione sociologica sul lavoro, con dialoghi profondi su problemi e opportunità delle nuove generazioni. Farà certamente parlare il botta e risposta tra una mamma (previdente) che studia cinese e suo figlio. L'elemento forse più interessante in toto? La qualità del materiale arrivato, quasi le persone si sentissero "chiamate" a raccontare e raccontarsi nel migliore dei modi possibili. Alcuni video, si racconta, sono stati esclusi perché l'autore si rivolgeva direttamente a Salvatores, in una sorta di confessione laica sul Paese e i suoi problemi.
A proposito del film Mary Corliss sul prestigioso Time ha scritto “in una rivoluzione del pianeta, l’Italia ha scritto a se stessa questa irresistibile lettera d’amore. Possa leggerla presto il mondo intero”. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti a Milano ha collaborato alla realizzazione di “Italy in a Day, un giorno da italiani” inserendo il progetto all’interno della sua programmazione culturale e coinvolgendo gli studenti di Media Design e Arti Multimediali. Nei laboratori NABA, per l’occasione, è stata ospitata la piattaforma web RAI, dove il team di loggers ha raccolto i video girati dagli italiani in occasione del “Filming Day” del 26 ottobre che sono poi stati selezionati e montati da Salvatores.