Culture
"OpenCoesione", Carditello modello di politiche inclusive nei siti culturali
Data Card sulla crescita sostenibile della reggia borbonica campana, Fortezza delle Verrucole nella Garfagnana ed alcuni siti Unesco dell'area Adriatica
Alla vigilia della Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo -istituita dalle Nazioni Unite per stimolare il dialogo fra differenti culture- arriva un significativo riconoscimento per il Real Sito di Carditello, che premia la crescita sostenibile e la politica inclusiva della Fondazione guidata dal presidente Luigi Nicolais. OpenCoesione -l’iniziativa di open government coordinata dal Dipartimento per le Politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri- ha infatti inserito la Fondazione Real Sitodi Carditello nel focus sui modelli virtuosi delle politiche di coesione applicate a musei e siti culturali per finanziare interventi destinati all’accessibilitàe all’inclusione, insieme alla Fortezza delle Verrucole, nell'area interna della Garfagnana, e ad alcuni siti Unesco dell'area adriatica.
“La missione di Carditello -commenta Roberto Formato, direttore della Fondazione- si concentra sul ruolo sociale dei musei e dei siti culturali, e sulla capacità di contribuire al cambiamento e al benessere del territorio, producendo nuovi format, assicurando una fruizione sempre più inclusiva e favorendo la partecipazione della comunità non solo sul fronte culturale, ma anche in campo ambientale e di attivismo civico”.
Un valore ancora più significativo, considerato che l'International Council of Museums (Icom) ha dedicato il 2020 al tema “Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione” e che Carditello, fino a pochi anni fa, era il simbolo del degrado e dell'abbandono nella Terra dei Fuochi, mentre oggi è un esempio di riscatto e rinascita, aperto a famiglie, bambini e rifugiati politici grazie anche all'accordo con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del ministero dell'Interno.
“Carditello ha una storia importante”, continua il direttore. “Siamo nella Terra dei Fuochi, in un’area che è stata scelta dieci anni fa come discarica nel periodo della crisi dei rifiuti in Campania. Oggi, grazie agli investimenti della Fondazione, abbiamo appena completato la bonifica di un deposito di amianto, a trenta metri dall'ingresso principale, asportando 700 tonnellate di terreno contaminato”.
Dall'analisi dei dati -effettuata dal Nucleo di valutazione e analisi della programmazione e da OpenCoesione- si evince che su 6,5 miliardi di euro di investimenti totali nel settore culturale, l’85% circa riguarda “lavori e opere” destinati ad interventi per restaurare, recuperare e valorizzare il patrimonio culturale. A Carditello sono stati destinati oltre 20 milioni di euro della politica di coesione -di cui circa 10 ad oggi visibili sulla piattaforma OpenCoesione e tre già spesi per il primo restauro- che hanno permesso il recupero fisico del complesso monumentale e delle aree aperte circostanti, e l’attivazione di una serie di iniziative nel settore sociale, culturale ed ambientale.
“La visione strategica -conclude Formato- è incardinata su due principali ambiti: quello di tipo produttivo, con l’allevamento dei cavalli Persano ed una serie di attività che spaziano dalle manifestazioni ippiche alle pratiche riabilitative ippoterapiche, e con la riattivazione sperimentale della produzione casearia e la possibilità di degustazione in sito; e quello della fruizione turistico-culturale del complesso e delle importanti risorse naturalistiche presenti nel sito, dotato di boschi e percorsi sportivi ed escursionistici”.