Culture
Sorgenia, Colazione digitale con il Maestro Cacciapaglia
Musica e digitale, ospite dell'ultima Colazione di Sorgenia è il Maestro Roberto Cacciapaglia
La sede di Sorgenia ha ospitato l'ultima delle nove Colazioni digitali organizzate da Sorgenia insieme a Corriere Innovazione. Intervistato da Massimo Sideri, il Maestro Cacciapaglia: "Utilizzo software ma non rinuncio all'aspetto rituale di chi ascolta la mia musica".
Le Colazioni digitali di Sorgenia e Corriere Innovazione si pongono l'obiettivo di promuovere la cultura del rinnovamento in ogni aspetto della nostra vita. Gianfilippo Mancini, Amministratore Delegato di Sorgenia, si è fermato con Affaritaliani.it per fare il punto sugli obiettivi raggiunti nel 2018 in fatto di innovazione e digitalizzazione, e indicare quali saranno i prossimi scenari: "è stato un anno pieno di impegni, risultati e soddisfazioni. Il nostro aver abbracciato l’idea di diventare la prima digital energy company italiana è oggi un obiettivo già realizzato, grazie al fatto che la nostra offerta ai clienti, aziende e famiglie, fatta esclusivamente sui canali digitali, abbia riscosso uno straordinario successo sul mercato italiano. Evidentemente era un bisogno che gli italiani sentivano, quello di poter scegliere la propria energia in un modo più semplice e consapevole, con garanzie di forniture totalmente rinnovabili, senza pressioni e senza carta, facendo quindi una scelta di responsabilità oltre che di semplicità. I dati testimoniano che Sorgenia è la prima azienda in questo segmento, quello del digitale. Un segmento che in Italia continua a crescere. Prevediamo poi una serie di sviluppi sul mercato nel 2019 che riguarderanno l'offerta e i contenuti dell'offerta: punteremo sulla crescita della customer experience. Accanto a questo c'è da parte nostra il lavoro sull'intelligenza artificiale, l'automazione e l'utilizzo delle tecnologie digitali per migliorare la vita dei dipendenti, dei fornitori, dei partner e dei clienti. Andremo sempre di più in questa direzione".
Il Maestro Cacciapaglia ha raccontato ai presenti, accolti nella luminosa sala di Sorgenia e confortati da brioches e cappuccino, di come le strade della musica siano tante: "La mia idea era mettere insieme la musica colta, scientifica e accademica, insieme a un aspetto di comunicazione sociale. I miei primi lavori non sapevano dove collocarli e il mio maestro Bettinelli telefonava a mia madre per dirle che dovevo scegliere quale musica fare". Per spiegare al pubblico il suo rapporto con la tecnica, Cacciapaglia ha citato la Callas: "Maria Callas diceva che sul palcoscenico era 50% controllo e il resto libertà totale. Un musicista deve saper dominare il tempo e lo spazio e cioè l’intonazione, le frequenze e le accordature. Dopo di che deve essere libero di esprimersi". Il Maestro ha anche raccontato il modo in cui ama esibirsi: "Mindfulness è uno dei concetti che oggi giorno sentiamo nominare più spesso. Per me significa essere lì mente si suona, essere presenti. Io quando suono guardo sempre il pubblico in faccia". Caccapaglia ritiene che nel mondo, al giorno d'oggi, vi sia il bisogno forte e autentico che la musica non sia solo intrattenimento; il pubblico, secondo Cacciapaglia, sa che dall'arte, e quindi anche dalla musica, può e deve trarre un nutrimento profondo.
Il Maestro Roberto Cacciapaglia, al termine della Colazione digitale, si è fermato con Affaritaliani.it e ha dichiarato: "La musica ha una potenzialità infinita e straordinaria. Adesso ci sono frontiere che si aprono attraverso tecnologia e tradizione; dobbiamo mettere insieme tutto. Non è un gioco intellettuale, è qualcosa che serve per comunicare con la musica. La musica è un mezzo, non un fine, un mezzo di evoluzione. Possiamo fare ancora tanto. La musica si fa dal vivo, la vera unione avviene dal vivo perché ci sono le vibrazioni; tra interprete e ascoltatore nasce qualcosa di profondo. Da anni uso software modernissimi che hanno la capacità di portare alla luce quei suoni che non sono udibili a orecchio umano: sono i suoni armonici che Pitagora definiva "essenza dell'universo". Questi suoni si possono chiamare anche "suoni biologici" non perché di moda ma perché lavorano sulla natura del suono. è un'occasione in cui natura e tecnologia vanno insieme e non sono in antitesi"