Culture
Torna "Maestri fuori classe", il festival dell'apprendimento continuo
Dal 10 al 16 luglio in scena a Vasto la rassegna "Attraversamenti". Tra gli ospiti il saggista Abravanel, l'ex ministro Catalfo e l'ex sindacalista Bentivogli
Nella liquidità postmoderna così ben raccontata da Zygmunt Bauman, l’individuo attraversa lo spazio della Storia collettiva e della sua storia personale senza appigli cui aggrapparsi, senza punti stabili sui quali orientarsi. Il viaggio dell’io è sfrondato di corazze e sovrastrutture, eppure, paradossalmente, può trovare una forza (ri)fondativa in questa apparente debolezza. Ma cosa è accaduto con la pandemia? Il viaggio è rimasto sospeso come in una parentesi esistenziale che stiamo, forse, per chiudere? Oppure ha trovato strade inedite che ci chiamano verso destinazioni nuove e impreviste?
Proprio attorno all’idea del tragitto e delle trasformazioni dei paradigmi del “sé” che esso comporta si muove “Attraversamenti”, il Festival dell’apprendimento continuo che quest’anno, per la quarta edizione, si sposta dalla Calabria a Vasto (Chieti), dal 10 al 16 luglio 2021. La kermesse abruzzese nasce nell’ambito del laboratorio aperto “Maestri Fuori Classe” e vede per tradizione l’incontro del pubblico con intellettuali, artisti, docenti, studiosi, scrittori, economisti che riflettono intorno ai vari aspetti del concetto di “self building”, di crescita personale, nel confronto con gli altri, come obiettivo di vita a lungo termine.
I partecipanti – attraverso l’ascolto e l’incontro con i “maestri”, figure creative portatrici di un’idea generativa e un pensiero sistemico – possono apprendere nuovi metodi e strumenti utili a far emergere quella forma estrema di possesso che è la consapevolezza di sé, insieme alla capacità di stabilire le migliori relazioni possibili con la realtà che ci circonda. “Attraversamenti” diventa, quindi, un luogo fisico e concettuale in cui incontrarsi per crescere, apprendendo nuovi modi di organizzare, cooperare, condividere, generare lavoro, innovare prodotti e processi, costruire nuove reti. Tutte attività che quest’anno, nei dibattiti del festival, non potranno non fare i conti con il post-pandemia e con i cambiamenti imposti dal virus oltre il virus.
I sette giorni della rassegna, patrocinata da Rai per il sociale, saranno animati da lectio magistralis, laboratori di apprendimento, seminari e tavole rotonde. Dal lavoro alla filosofia, dalle scienze umane alla religione, saranno tante le occasioni di confronto che avranno lo scopo di avvicinare le persone e chiarire le relazioni esistenti tra bisogni individuali e temi sociali, tra crescita personale ed evoluzione collettiva, tra economia, solidarietà e sostenibilità.
I “Maestri Fuori Classe” che terranno le lectio magistralis presso i Giardini del Palazzo D'Avalos saranno l’antropologo Adriano Favole, il direttore emerito di McKinsey e saggista Roger Abravanel, Suor Alessandra Smerilli, l’economista Leonardo Becchetti, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, l’ex sindacalista e scrittore Marco Bentivogli, l’insegnante di filosofia e web influencer Matteo Saudino. È previsto anche un concorso fotografico con premiazione il 10 luglio: le immagini selezionate costituiranno il corpus della mostra “Il lavoro che racconta”, in Sala Mattioli, che sarà parte integrante del festival durante tutti i giorni della sua durata.
Francesco Marino, direttore della rassegna, spiega: “L’idea della kermesse è individuare luoghi in cui star bene, perché diventano luoghi di accoglienza, di pacificazione con se stessi e con il mondo. ‘Maestri Fuori Classe’ vuole trasmettere la spinta alla formazione nello stile di una crescita in bottega, del rapporto maestro-allievo. Dobbiamo dare ai giovani la dimostrazione che si può vivere con entusiasmo, con la voglia di fare, inventare, creare. Ancor di più dopo quello che è accaduto nell’ultimo anno e mezzo”.
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