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Dall'Ucraina alla Nato: perché gli Usa non possono fare a meno dell'Ue
La nuova centralità della Nato per Biden è diventata un importante bandiera da utilizzare anche nella prossima campagna presidenziale
Non tutte queste implementazioni sono sorprendenti. La Francia è stata a lungo presente nell'Indo-Pacifico e vi ha ancora oltre 7.000 soldati. Il Regno Unito ha anche legami storici con la regione e la sua adesione, con l'Australia e gli Stati Uniti, al patto di sicurezza trilaterale AUKUS lo ha legato direttamente alla sicurezza indo-pacifica. I documenti strategici formali della NATO sono stati sempre più espliciti nell'identificare la Cina come una minaccia.
La proposta di sganciare gli Stati Uniti dall'Europa interpreta male l'attuale momento strategico. Sin dalla Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti hanno sostenuto il proprio ruolo internazionale di promotori di un ordine condiviso di mutuo vantaggio. Dopo due decenni di politica estera isolazionista, che ha avuto il suo culmine nell'America First di Trump, ora l'America, grazie al conflitto ucraino, sembra aver riassunto il suo ruolo guida dell’occidente, riaffermando il suo ruolo di leadership. E’ proprio questo atteggiamento di smobilitazione, che ha anche convinto Putin a provare l’azzardo dell'invasione in Ucraina.
Spogliare, o addirittura declassare in modo significativo, gli impegni europei degli Stati Uniti demolirebbe gran parte di questa legittimità accumulata. Il principale vantaggio competitivo del paese nella competizione con la Cina è la sua rete globale dominante di amici e alleati. Ecco perché per gli Stati Uniti l’Europa è tornata ad essere un alleato assai prezioso.