A Bologna il G22 del sistema fieristico europeo. Contini: settore in crescita
Intervista a Giorgio Contini, direttore internazionale di Bologna Fiere
'Oltre 1000 miliardi di dollari il valore dell'industria fieristica mondiale, con oltre 30000 eventi all'anno , 260 milioni di visitatori e quasi 5 milioni di imprese espositrici' numeri sempre in movimento che dimostrano la realtà di un comparto di sviluppo importantissimo per tutti i paesi, compreso il nostro.
Il settore, in Italia, organizza circa 1000 manifestazioni l'anno con oltre 200000 espositori e un giro di 22 milioni di visitatori.
FIERE, UN COMPARTO IN CRESCITA. CARTINA DI TORNASOLE DELL'ECONOMIA
Il settore fieristico è sempre stato storicamente una cartina di tornasole dello stato di salute dell'economia del paese.
Dopo anni di crisi i dati economici italiani stanno dimostrando una concreta tendenza alla crescita, crescita riconosciuta da molti organismi internazionali e il mondo delle fiere ne dà un'ulteriore conferma.
Un altro indicatore di questa tendenza nasce dalla decisione di EMECA ( European Major Exhibition Centres Associations) di organizzare a Bologna il 12-13 ottobre la sua Assemblea annuale.
Accolti da uno speaker d'eccezione, Romano Prodi, i 22 Presidenti/Ceo delle più importanti fiere europee si confronteranno sulle più stringenti problematiche/opportunità del comparto.
FIERE, UN COMPARTO IN CRESCITA. A COLLOQUIO CON GIORGIO CONTINI
Giorgio Contini, direttore internazionale di Bologna Fiere è l'unico italiano presente nel board dell'associazione fondata nel 1992 a Bruxelles.
Lo abbiamo incontrato.
Dottor Contini, qual è l’obiettivo di questa Assemblea che si riunisce per la prima volta a Bologna?
'L’assemblea è ospitata in una delle sedi dei singoli membri. E’ una due giorni di lavori che permettono di elaborare un quadro generale sull’andamento del settore fieristico a livello europeo. E’ un momento di confronto tra le best practices dei singoli membri ed è anche la sede da cui scaturiscono le linee di indirizzo e le istanze per le politiche fieristiche da presentare alle istituzioni competenti a livello europeo. Non ultima la possibilità di stringere relazioni umane significative tra i players più importanti del settore fieristico. Già in passato, grazie alle relazioni sviluppate in ambito EMECA, sono scaturite collaborazioni tra vari membri (ad esempio l’organizzazione dell’”organic food week” ad Expo 2015, frutto della collaborazione tra BolognaFiere e Nurnberg Messe) Da segnalare infine che nel corso della assemblea bolognese EMECA celebrerà il 25esimo anniversario della sua fondazione'.
BolognaFiere che posizione occupa nella classifica delle Fiere Europee?
'Bologna è il secondo polo fieristico nazionale dopo Milano sia in termini di fatturato che in termini di dimensioni del quartiere fieristico. A livello Europeo abbiamo un primo blocco di quartieri fieristici tedeschi che realizzano importanti volumi di affari. Bologna si colloca immediatamente dopo questi leader, in una posizione che a seconda degli anni oscilla tra il 12esimo e il 15 posto, a livello di città del calibro di Barcellona e Amsterdam'
Come rappresentante italiano nel Board ha sicuramente un colpo d’occhio privilegiato sul settore: quali sono le criticità e le possibili linee di sviluppo del settore fieristico?
'Alla luce dei recenti accadimenti internazionali va sicuramente segnalata la necessità di investire sempre di piu’ sulla sicurezza dei quartieri fieristici. Emeca ha un gruppo di lavoro dedicato che mette a confronto le diverse procedure e tecnologie utilizzate dai singoli poli fieristici per garantire la sicurezza dei propri espositori e visitatori.
Sul piano dello sviluppo sicuramente l’Europa rappresenta un mercato maturo, che vede una piena copertura di tutti i merceologici a livello fieristico. La grande sfida per i players europei è quindi la strada dell’internazionalizzazione, del presidio dei mercati emergenti con nuove manifestazioni e con una attività di promozione globale dei propri eventi che garantisca una copertura su tutti i cinque continenti. I grandi leaders europei del mondo fieristico hanno intrapreso da anni questa strada, in alcuni casi con grande successo in altri con operazioni “di bandiera”, necessarie comunque a stabilire un brand awareness per il prodotto locale. Tra le best practices di settore va segnalata Cosmoprof: manifestazione leader a livello mondiale organizzata da BolognaFiere ed esportata da tempo con successo ad Hong Kong con Cosmoprof Asia e a Las Vegas con Cosmoprof North America, già presente in Iran e Colombia con collettive di aziende internazionali ed in procinto di sbarcare con 5 nuove manifestazioni nel sud est asiatico.
L’Italia come si pone di fronte agli altri Paesi? Il sistema fieristico italiano è competitivo?
Con una punta di orgoglio possiamo affermare di essere molto ben posizionati a livello di sistema fieristico, immediatamente a seguire dietro i colossi tedeschi. L’Italia ha quattro grandi poli: Milano, Verona, Bologna e Rimini che ospitano molte manifestazioni di riferimento non solo nazionale ma a livello europeo.
Si dice che il digitale e la velocità con cui viaggiano le informazioni su Internet renda obsolete le fiere, qual è la sua opinione?
'Il digitale ha sicuramente migliorato il modo di fare fiere: ad espositori e visitatori delle manifestazioni oggi viene offerta una serie di servizi addizionali che migliorano l’esperienza della visita alla manifestazione. Si va da sistemi di match making tra domanda ed offerta digitalizzati, ad app che permettono una facile navigazione tra i padiglioni fieristici sino a più evoluti sistemi di realtà virtuale. Con il digitale l’esperienza fieristica è più completa e soddisfacente, ma in alcun modo il digitale può sostituire l’importanza del contatto umano, la possibilità di vedere e toccare i prodotti esposti e di stabilire un incontro appunto umano tra domanda ed offerta.'