A Linkontro Nielsen focus su reputation, tradizione, intelligenza artificiale
Seconda giornata de Linkontro Nielsen dal ruolo crescente della reputation al caso Valsoia, dalle tradizioni da difendere all'intelligenz artificiale
A Linkontro Nielsen il largo consumo tra reputation, tradizione, intelligenza artificiale
Seconda giornata di lavori a Linkontro Nielsen. L'ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia traccia un primo bilancio: «Dal punto di vista dei consumi l'anno è partito con un lieve, apparente rallentamento, dietro al quale c'è anche un cambiamento dei consumi verso il fuori casa, il ristorante, e la volontà di provare il cibo etnico. Lo si fa anche in casa, cambia il carrello della spesa i direzione di ingredienti etnici. Cambiano anche spazio e tempo dei consumi, lo spazio fisico della vendita è sempre più integrato con l'online, mentre i tempi sono sempre più ristretti. Un altro tema è quello degli impatti etici e sociali che questi cambiamenti stanno avendo. Fare delle scelte sociali dà beneficio soprattutto alle popolazioni in difficoltà, ma anche alle aziende».
A Linkontro Nielsen il largo consumo tra reputation, tradizione, intelligenza artificiale. La reputation economy
Michele Tesoro-Tess, ad Reputation Institute Emea, parla del ruolo crescente della reputation: «Quello di reputazione è un concetto vecchissimo, si è sempre fatto business attraverso la credibilità delle persone, la fiducia che si risuciva a costruire col consumatore fuori. Nel mondo di oggi dove siamo iperconnessi con la rete ci possono essere commenti negativi fatti in ogni minuto. Bisogna ricordarsi un paio di cose: primo, l'awareness non è più abbastanza. Gli spot di 30 secondi, se non si entra in ingaggio con il consumatore, non bastano più. Ci sono aziende molto note con reputazioni non eccellenti. Oggi occorre invece investire in familiarità, sul grado di conoscenza che le aziende riescono a trasferire al consumatore. Come si fa? La multicanalità è un tema fondamentale, perché se riesco a ingaggiare il consumatore non solo attraverso la pubblicità ma attraverso una molteplicità di canali, incremento il tempo di contatto con lui. Oggi il prodotto pesa solo il 32% sulla scelta d'acquisto. Oggi il consumatore ha attese molto forti sulle scelte sociali dell'azienda. E poi c'è il tema della leadership: in un periodo nel quale la fiducia nelle istituzioni e nelle aziende scende, è molto importante mettere un volto, un team a fianco del brand: questo lo aziende non lo stanno facendo a sufficienza».
A Linkontro Nielsen il largo consumo tra reputation, tradizione, intelligenza artificiale. Sassoli de Bianchi, Pedroni, Barilla
Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Valsoia, ha dedicato il suo intervento alla specificità del caso dell'azienda da lui presieduta. «Differenziarsi e focalizzare l'attività in modo distintivo è fondamentale per conquistare spazi di mercato» ha spiegato Sassoli de Bianchi. In questo senso la vicenda del latte di soia è emblematica. «Quando l'abbiamo proposta ci chiedevano: ma chi vorrà bere il latte di soia? Oggi, purtroppo per noi, ci sono 19 marche di latte di soia». Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, si è soffermato sull'importanza della difesa della tradizione gastronomica italiana, partendo dai cappelleti in brodo della sua Reggio Emila, ricetta della mamma. «I discount non possono farlo, noi sì, magari proponendone uno alla volta: come i cappelletti ci sono altre 100 ricette e oltre in Italia». Paolo Barilla, Vice-Chairman Barilla, ha osservato che «bisogna coniugare la tradizione con il futuro. Queste specialità tradizionali devono essere anche un business, avere un valore per poter propsperare e magari uscire anche dall'Italia». Barilla ha anche sottolineato l'importanza dell'informazione, per aiutare i consumatori a orientarsi meglio: «di fronte all'abbondanza bisogna sapersi orientare, è un percorso tutto da costruire».
A Linkontro Nielsen il largo consumo tra reputation, tradizione, intelligenza artificiale. Arriva l'intelligenza artificiale
Nella sessione pomeridiana Maurice Conti, Chief Innovation Officer di Alpha, ha parlato della disruption portata dall'intelligenza artificiale. «Nei prossimi 20 anni vedremo progressi tecnologici come nei precedenti 2000. Il che non deve sorprendere, se si pensa che l'era preistorica è durata 2 milioni di anni, quella agricola 2mila, quella industriale poche centinaia, quella informatica poche decine. Per questo è ssempre più difficile prevedere il futuro». Conti ha affermato che nel 2025 metà delle nostre conversazioni saranno con macchine, e che capire come utilizzare queste tecnologie per connettersi con i clienti è di fondamentale importanza. «Parliamo di sistemi molto ristretti ma molto potenti: per me è lì che si trova il massimo valore. Ma al mondo solo un numero di persone comprese tra 5mila e 15mila sanno costruire l'intelligenza artificiale».