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Economia
Alitalia 'statale', Tria gela Di Maio "Delle scelte del Tesoro parlo io..."
ALITALIA, TRIA GELA DI MAIO

"Io penso che delle coseche fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell'Economia. Io non ne hoparlato". Cosi' il ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria,in merito all'ipotesi di ingresso del Mef nel capitale di Alitalia cosi'come affermato dal vicepremier e ministro Luigi Di Maio.

Una newco con Ferrovie dello Stato, un partner tecnico strategico, la partecipazione di Cassa depositi e prestiti e del ministero dell'Economia con una quota del 15% e la massima tutela dell'occupazione. E' il piano che il governo sta mettendo in atto per rilanciare Alitalia, spiegato oggi ai sindacati al Mise dal ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. "Un progetto ambizioso non per salvare ma per rilanciare Alitalia", ha spiegato al termine del vertice il vicepremier.


 

Di maio sorridente

 

 In sintesi, una partecipazione dello Stato nella nuova compagnia attraverso la costituzione di una newco che avra' una dotazione di "almeno due miliardi" per consentire al vettore "di tornare competitivo e di avere nuovo slancio", emergendo "dalla linea di galleggiamento".

Gli scenari disegnati dal governo sono tre: "Il primo e' che ci sia direttamente con una parte del prestito ponte il governo. Il secondo, che ci sia Ferrovie dello Stato con una partnership sicuramente strategica ma anche, e' auspicabile, finanziaria. Poi dobbiamo comprare o fare dei leasing per nuovi aerei. E per questo sono sicuro che Cassa depositi e prestiti ci possa dare una mano nel finanziamento dell'operazione".

La prima scadenza e' fissata per il 31 ottobre, data entro la quale deve arrivare un'offerta vincolante e l'obiettivo del governo e' rispettare questi tempi. Sul tavolo sono giunte "tantissime disponibilita'" da parte di partner industriali internazionali che il governo sta valutando e, tra gli interessati, "stiamo avendo disponibilita' anche da compagnie comunitarie", il che potrebbe consentire di superare il limite del 49% del capitale per quelle extra-Ue", ha sottolineato il ministro Di Maio.

01 camusso
 

Ma sui nomi c'e' il massimo riserbo. Durante l'incontro di questa mattina il governo ha manifestato la volonta' di trattare la vicenda Alitalia sul modello Ilva, svolgendo un ruolo da mediatore e salvaguardando i lavoratori da possibili esuberi. E, se dovesse nascere una bad company, questa - ha assicurato Di Maio - non riguardera' i lavoratori.

"Voglio dirlo chiaramente: non ci saranno esuberi, perche' l'obiettivo e' salvaguardare i livelli occupazionali e rilanciare l'azienda per ambire a nuove assunzioni", ha aggiunto il vicepremier. Una presa di posizione molto apprezzata dai sindacati che si sono detti soddisfatti dalle rassicurazioni ma che hanno posto l'accento sulla necessita' di chiudere la vicenda in tempi brevi.

"Vogliamo fatti concreti. Il tempo e' molto stretto, bisogna che siano giorni e ore e non settimane quelle in cui si definisce la lettera vincolante", ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. Sull'occupazione "il governo ha preso un impegno", ma "allo stato siamo alle premesse". I sindacati hanno chiesto garanzie per i lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria e per la questione del fondo di garanzia del trasporto e su questi due punti "abbiamo avuto rassicurazioni", ha detto il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello.

Sul tavolo resta pero' "tutta la questione del Piano industriale che va approfondita fino in fondo" e "c'e' l'esigenza di stringere i tempi". Tra meno di una settimana "ci sara' una nuova convocazione. Valuteremo il Governo alla prova dei fatti", ha concluso il sindacalista Cisl. Al governo e' stato chiesto di "continuare no-stop la discussione e il ministro ha dato la sua disponibilita'", ha assicurato Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil, aggiungendo che e' stato "chiesto che siano rispettate le scadenze".

Su Alitalia la volonta' da parte del governo e' quella di "fare sistema" e su questo c'e' il "massimo impegno", ha assicurato da Addis Abeba il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che vede per l'offerta del turismo in Italia un "ruolo strategico" proprio del vettore.

"Per l'Italia il turismo, quello culturale, commerciale e d'affari, e' fondamentale - ha ribadito dal canto suo il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini - per questo serve una compagnia di bandiera al servizio del Paese, serve un'Alitalia sempre piu' competitiva ed efficiente. Nessuna svendita a compagnie straniere - ha insistito - nessuno spreco come in passato, nessuno spezzatino ma una serio piano di rilancio come quello preparato dal governo".

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