Economia

UniCredit sfrutta le commissioni.Borsa boom.Ricavi,stoccata di Orcel a Mustier

La banca chiude il 1° trimestre con 887 milioni di profitti in crescita, ampiamente sopra il consensus (413 milioni). Su i ricavi del 10,6% rispetto a dicembre

Dopo Intesa-Sanpaolo, anche UniCredit sfrutta il volano dei ricavi commissionali ai massimi da oltre 5 anni e batte le attese del mercato, chiudendo il primo trimestre dell'anno con profitti in crescita a 887 milioni di euro. Il consensus degli analisti finanziari era di 413 milioni di euro. Numeri su cui mette la firma l'ex direttore generale Ranieri de Marchis, che aveva assunto l'interim per i primi tre mesi dell'anno nell'interregno fra l'uscita di Jean Pierre Mustier e l'arrivo in Piazza Gae Aulenti di Andrea Orcel e che vengono subito accolti con favore dalla Borsa dove il titolo nella prima parte della mattinata sale di quasi il 5% a 9,286 euro.

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I ricavi del gruppo sono saliti del 7,1% a 5,1 miliardi (in rialzo del 7,1% rispetto ai primi tre mesi del 2020 e del 10,6% trimestre su trimestre), spinti dalle commissioni che salgono del 4,3% a 1,7 miliardi

Più che triplicato il risultato netto dell'attività di negoziazione, pari a 639 milioni. In calo del 3,1% a 2,4 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 51,5%, mentre sul fronte della posizione patrimoniale il Cet 1 fully loaded si attesta al 15,92%. 

Secondo Orcel il balzo dell'utile è legato anche "all'aumento delle attività di negoziazione, un costo del rischio contenuto (a 15 punti base, in calo di 165 punti base trimestre su trimestre) per effetto della stagionalità supportato da riprese di valore, e una continua disciplina dei costi". Andamenti che  hanno "più che compensato l'impatto di condizioni di mercato ancora sfavorevoli per il margine di interesse" (2,2 miliardi, in calo del 3,1% trimestre su trimestre). 

Confermando la guidance per i risultati di fine anno oltre ai tre miliardi di euro di profitti (ricavi a 17,2 miliardi,  9,9 miliardi costi) con un payout ratio in salita dal 30 al 50% (target fissati da Mustier in Team23), Orcel, che ha fatto sapere di essere già al lavoro su un nuovo piano industriale "che determinerà la nostra strategia per i prossimi anni", ha chiesto tempo, criticando indirettamente anche la strategia del predecessore, in cui il perimetro societario si è ridotto intaccando anche la dinamica dei ricavi e della crescita della banca. 

Borsa, Piazza Affari poco mossa: Unicredit regina di giornata a +5%

A Piazza Affari sono andate bene le banche, con Bper (+1,95%) e Banco Bpm (+1,36%, la trimestrale e' arrivata poco dopo la chiusura) tra le migliori del Ftse Mib insieme a Unicredit. I risultati di quest'ultima sono stati nettamente sopra le stime, ma la sorpresa, come hanno fatto notare gli analisti, e' arrivata sia sul fronte dei ricavi con il balzo delle entrate delle attivita' di negoziazione e la crescita delle commissioni a 1,7 miliardi di euro, sia su quello dei crediti con rettifiche di molto inferiori rispetto alle previsioni (solo 167 milioni nel trimestre). 

"Avremo bisogno di tempo per rilanciare e rafforzare il business, passando da una fase di ridimensionamento a una caratterizzata da una crescita disciplinata della redditività e da una creazione di capitale sana ed organica", ha spiegato il banchiere romano.

"La mia ambizione attraverso questo piano - ha aggiunto ancora - è spostare UniCredit da una fase di significativa ristrutturazione e ridimensionamento, a una che offra rendimenti sostenibili al di sopra del costo del capitale proprio per tutto il ciclo. Abbiamo una solida base (posizione di capitale, qualità degli asset e posizione di liquidità), un franchising con un marchio resiliente e riconoscibile e alcuni talenti eccezionali che possono fare molto di più". 

Anche gli analisti finanziari di Equita Sim sottolineano come i risultati trimestrali di UniCredit siano nettamente superiori alle attese grazie a commissioni, trading e minore costo del rischio. Seppur leggermente superiore alle loro previsioni, precisano gli esperti, il margine di interesse si conferma in calo sia su base trimestrale che annuale impattato da: effetto giorni, tassi di mercato più bassi e debole domanda di credito. Sull'asset quality, specificano da Equita,  il NPE Ratio è in aumento dal 4,5% al 4,8% e gli UTP lordi sono in crescita trimestrale del 6%, segnando un leggero peggioramento della qualità del credito.

I concorrenti di Intesa invece segnalano come le principali sorprese arrivino  da trading e commissioni oltre le stime e da un basso costo del rischio a soli 15 punti base. Sebbene positivi, spiegano ancora da Intesa, i risultati hanno beneficiato della forte stagionalità positiva su costo del rischio e trading income, fattori che però gli esperti non considerano pienamente ripetibili. A detta degli analisti, il business plan ha bisogno di indirizzare due questioni cruciali necessarie per un re-rating del titolo: azioni per migliorare i ricavi e chiarimenti sulla strategia M&A.