Economia
Annual Meeting di ANIA: salute e protezione della persona nell’era digitale
Al centro del II Annual Meeting di ANIA la salute e il benessere nell’era digitale. All’evento in Borsa Italiana presenti i top player del mercato assicurativo
Tanti gli impatti del nuovo contesto medico-sanitario sul mondo assicurativo, che da sempre ha come mission la protezione di persone e famiglie dai rischi a cui sono esposte. Urge un ripensamento da parte degli operatori per rispondere ai rinnovati bisogni di salute e benessere. Al centro della riflessione il tema dell’innovazione con un testimone d’eccezione: Sofia, il robot umanoide dotato di qualità espressive ed empatiche.
L'Annual Meeting di “Innovation By ANIA”, l’Osservatorio permanente dell’Associazione che ha l’obiettivo di analizzare, indagare e proporre soluzioni innovative per il settore assicurativo, si è tenuto oggi a Milano nella sede di Borsa Italia. All’incontro dal titolo “Innovazione e welfare: salute e benessere nell’era digitale” sono stati affrontati gli aspetti legati all'evoluzione della ricerca scientifica, le prospettive offerte dalle nuove tecnologie in ambito medico-sanitario e il loro impatto sul sistema economico e sociale.
La mattinata si è aperta con l’intervento della Presidente ANIA Maria Bianca Farina che ha ricordato come “la rivoluzione che stiamo vivendo ha mutato il nostro modo di vivere con impatti significativi sul quotidiano e sul settore assicurativo. È per questo che abbiamo dato vita a Innovation by ANIA, con l’obiettivo specifico di analizzare e sperimentare soluzioni innovative per la nostra industria. Il primo appuntamento, lo scorso anno, è stato dedicato al tema della nuova mobilità. Ne è scaturita una sperimentazione in materia di RCA per evolvere da una logica di assicurazione del “mezzo” a una di assicurazione della “persona”, valorizzando i comportamenti degli utenti virtuosi”.
“Quest’anno”, ha continuato Farina, “ci proponiamo di approfondire l’insieme degli aspetti legati ai temi della salute e del benessere. Anche su questo fronte, l’innovazione ci obbliga a un confronto con scenari fino a pochi anni fa inimmaginabili. In un rinnovato gioco di equilibri, continua a essere prioritario il concetto delle cure facilmente accessibili e di qualità, ma a questo si sommano aspetti divenuti decisivi e imprescindibili come la prevenzione, l’assistenza e il benessere. Alcuni elementi che caratterizzano l’Italia, ma in generale tutti i Paesi industrializzati, rendono questi bisogni sempre più forti e prioritari. Uno su tutti l’invecchiamento della popolazione. Grazie agli straordinari progressi della ricerca scientifica abbiamo guadagnato quasi dieci anni di vita. Attualmente gli ultrasessantenni rappresentano circa il 12% della popolazione globale e tale stima dovrebbe salire fino al 21% nel 2050, anno in cui per la prima volta nella storia dell’umanità ci saranno più over 60 che under 16”. “Un altro aspetto che dobbiamo considerare”, ha spiegato Farina, “è la progressiva diffusione della cultura salutista nella sua accezione più ampia. In questo contesto l’innovazione diventa un mezzo fondamentale per rispondere in maniera puntuale all’aumento dei bisogni di cura”.
Genomica, robotica, intelligenza artificiale sono i temi all’ordine del giorno nell’intervento della Presidente Farina. Ma tali settori richiedono ingenti investimenti per essere sviluppati. Farina si augura che possano provenire anche dal mondo assicurativo: “In questo scenario, il ruolo dell’industria assicurativa continua a essere quello di accompagnare e stimolare i processi di innovazione, anche finanziando importanti investimenti interni ed esterni al sistema (creazione di incubatori di start-up, partnership con aziende ad alto contenuto tecnologico, start-up, fondi di venture capital, hackathon). L’industria assicurativa, quindi, è sempre più attore centrale dell’ecosistema perché dispone di un consolidato bagaglio di esperienze e competenze nella gestione della persona”.
Tantissime sono le iniziative sostenute da ANIA e dalla sua Fondazione. Per esempio, Hackathon, dove giovani eccellenze, provenienti dai principali poli universitari tecnologici, si sfidano nella elaborazione di idee innovative per il settore, che spesso generano nuove startup. O come la partnership con Sapienza, Università del Foro Italico e Fondazione universitaria Santa Lucia per sperimentare soluzioni che prevengano le malattie neurodegenerative. Nasce dagli stessi principi la collaborazione con il Campus Biomedico di Roma, per la progettazione di protesi bioniche di arti superiori con ritorno sensoriale, destinate a chi ha subito l’amputazione di un arto, nonché per la definizione di un algoritmo che calcoli il rischio di ictus in persone che hanno una predisposizione verso patologie di questo tipo. Infine, la stessa idea di protezione coinvolge anche i bambini che hanno portato ANIA a collaborare con l’Ospedale Bambin Gesù finanziando la Biobanca per la ricerca delle malattie rare.
Nel corso della mattinata Farina ha dato dimostrazione delle proprie parole incontrando sul palco Sophia, l’umanoide più avanzato prodotto da Hanson Robotics e dotato di incredibili qualità espressive ed empatiche, capace di simulare una vasta gamma di espressioni facciali, di riconoscere i volti e di intrattenere una conversazione del tutto naturale con le persone. A ottobre Sofia ha partecipato al Future Investment Summit di Riyad, dove ha ottenuto la cittadinanza saudita ed è stata nominata primo "Innovation Champion" del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
A proposito dell’incontro con Sophia la Presidente Farina ad Affaritaliani.it ha sottolineato: “Dobbiamo mettere insieme questa vista sul futuro rimanendo con i piedi piantati a terra. Bene l’innovazione, sia sul piano scientifico che tecnologico, ma ricordiamoci che parliamo di persone. Questo ci deve far tenere alta l’attenzione in ogni momento”.
Benessere e innovazione: la ricerca Deloitte
La ricerca svolta in collaborazione con Deloitte ha mostrato alcuni dei principali cambiamenti dirompenti nell’attuale contesto medico-sanitario. “Specchi intelligenti per fare fitness, droni per la consegna di farmaci, assistenti domestici robotizzati, health point presso le sedi del lavoro: sono solo alcuni dei prodotti che si innestano all’interno del dialogo tra benessere e innovazione”, ha spiegato Luigi Onorato, Senior partner Monitor Deloitte. “I Tech Giant”, ha continuato Onorato, “già indirizzano in questo settore una buona parte dei loro interessi strategici: come Amazon, per esempio, che in collaborazione con JP Morgan e Berkshire sta progettando la creazione di una società sanitaria e ospedali per i propri dipendenti”.
La ricerca demoscopica presentata oggi ha l’intenzione di mettere in evidenza i nuovi comportamenti e il ruolo crescente delle innovazioni che rappresentano un’opportunità per quei settori che vorranno porsi come interlocutori del bisogno di benessere e salute, in maniera credibile e con offerte in grado di stimolare i clienti e coglierne le reali necessità. Dalla ricerca emerge che per il 74% degli intervistati i bisogni legati al benessere e alla salute rappresentano la principale area di spesa, 2 italiani su 3 ritengono importante effettuare visite e check up almeno una volta l’anno (con una spesa all’incirca di 300 euro). Il 60% degli italiani assiste in prima persona i propri cari e solo il 7% si avvale di wearable device, mentre il restante 79% si rivolge ai medici. Inoltre solo il 13% degli italiani conosce offerte da parte di operatori non tradizionali, eppure l’80% degli intervistati valuterebbe l’acquisto di servizi attraverso operatori non tradizionali.
Benessere e innovazione: spunti dal mondo assicurativo
Alla tavola rotonda sono intervenuti alcuni dei principali esponenti del settore assicurativo. Alberto Minali, Amministratore Delegato Cattolica Assicurazioni, ha commentato: “Viviamo un paradosso: se spingiamo in avanti la tecnologia, soprattutto quella che permette di raccogliere dati per conoscere sempre meglio il nostro cliente, forse quest’ultimo, in un domani non troppo lontano, non avrà più bisogno di noi. Dobbiamo quindi investire in tecnologia ma essere cauti e selettivi. La priorità oggi è quella di ripensare le reti affinché siano pronte a interloquire con il cliente su tematiche come la salute e il benessere, instaurando un rapporto sempre più stretto con il beneficiario della polizza”. Ai microfoni di Affaritaliani.it Minali ha poi aggiunto: “Sarebbe utile pensare a una defiscalizzazione dei premi assicurativi per il business salute e benessere in modo da incentivare la domanda di servizi, e la risposta da parte nostra, quindi consentire a quote crescenti di popolazione di beneficiare di prestazioni che temo il Servizio Sanitario Nazionale in futuro non riuscirà a garantire. Serve dunque un combinato disposto tra innovazione e incentivo all’acquisto che cambi la mentalità del Paese a favore della collettività”.
Alessandro Scarfò, Amministratore Delegato Intesa Sanpaolo Assicura ha parlato di “distanza netta tra innovazione tecnologica e abitudini della popolazione, che tende a curarsi ancora con sistemi tradizionali. Ciò per via del venire meno di una figura come quella del medico di base, sempre meno advisor del paziente e sempre più compilatore di ricette”. Per superarla, a detta di Scarfò, “occorrerà costruire ecosistemi basati su due cardini: un servizio di advisoring (fisico e digitale) e una customer experience semplificata anche grazie alla tecnologia. Il settore assicurativo, che fa questo mestiere da sempre, dovrà essere al centro dei nuovi ecosistemi, aiutando gli utenti a superare quel gap di consapevolezza che ancora esiste, soprattutto per gli 11 milioni di italiani che godono di copertura assicurativa collettiva”. Ai microfoni di Affaritaliani.it Scarfò ha quindi ribadito: “Il nostro ruolo è fondamentale perché conosciamo tutto del cliente e possiamo indirizzarlo nelle scelte che riguardano la sua salute considerando tutte le aree di rischio”.
Marco Sesana, Country manager e Ceo Generali Italia, ha raccontato che, da stime di mercato, “la spesa sanitaria aumenterà di 235 miliardi da qui al 2025. In Italia, rispetto al resto del panorama europeo, la quota di sanità intermediata è molto bassa e dovrà per forza aumentare”. A detta di Sesana, il Sistema Sanitario Nazionale funziona, ma il trend demografico e le abitudini degli italiani (in termini di prevenzione e cronicità) spingono a fare meglio e di più. “Questo sarà possibile grazie a un aumento importante della quota intermediata”, ha sottolineato Sesana che ha poi aggiunto: “Abbiamo deciso di puntare su questo settore con investimenti ingenti sia negli ambiti tradizionali sia servizi innovativi. Lavoriamo con tanti acceleratori per trovare il meglio delle startup e testiamo tutti i servizi e i dispositivi per dare ai clienti quelli migliori. Per finire, il nostro ruolo è anche quello di educare le persone alle abitudini salutari, non con obblighi e divieti ma con un po’ di leggerezza”.
Anche Alessandro Castellano, Ceo Gruppo Zurich Italia, ha puntato sull’educazione ai comportamenti virtuosi e di prevenzione, ricordando come “non esista una narrativa pre e post sulle assicurazioni. Noi operatori siamo ancora visti come attori che curano il post, invece dovremmo concentrarci anche sul pre, cioè sulla prevenzione, con servizi ad hoc”.
Patrick Cohen, CEO Gruppo AXA Italia ha iniziato il suo intervento ponendo una domanda: “Se è vero che viviamo di più, come facciamo a vivere meglio? Il tema della longevità e delle malattie croniche ci costringe a questa riflessione. Poi c’è il tema dei giovani che sono molto più sensibili alla prevenzione e contribuiscono all’aumento della domanda di servizi, ma anche all’allungarsi dei tempi di attesa per la diagnostica”. Sulla base di queste riflessioni, AXA ha posto la salute al centro della propria strategia. “Vogliamo diventare partner dei nostri clienti”, ha concluso Cohen, “passando dall’essere una assicurazione che fa promesse sul futuro a un’assicurazione al servizio nell’immediato”.
“La sfida è far capire che occorre anticipare il momento in cui ci si assicura”, ha sottolineato Luca Filippone, Direttore Generale Reale Mutua, “per poter affrontare meglio la longevità. Investire in coperture sanitarie è un tema che va diffuso alle nuove generazioni. Poi occorre investire sulla parte di servizi che agevolano le cure e permettono di risparmiare sui costi”.
Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale RBM Assicurazione Salute, ha parlato di personalizzazione del percorso di cura: “La sfida per l’assicurazione è quella di diventare customizzabile”. “Grazie alla sempre maggiore diffusione di patch (cerotti digitali) e wearable (indossabili)”, ha continuato Vecchietti, “è possibile acquisire informazioni genomiche e parametri vitali per conoscere anticipatamente la mappa dei rischi dell’assicurato, attivando polizze sanitarie che investono le risorse su percorsi di cura mirati e a maggior valore aggiunto”.
A margine dell’evento Maria Bianca Farina ad Affaritaliani.it ha dichiarato: “Nella tavola rotonda abbiamo sentito parlare di cifre importanti: non c’è una compagnia di assicurazione che non stia lavorando su questi temi e non stia investendo cifre significative per dare il miglior servizio al miglior costo possibile. È in atto un percorso virtuoso dalla cura alla prevenzione: noi assicuratori siamo pienamente concentrati su questa tematica per essere partner del benessere dei nostri clienti”. Farina ha anche aggiunto: “Una partnership pubblico-privato è inevitabile. Spetterà al Governo decidere come organizzare la spesa privata”.