Atlantia, gli investimenti Aspi non bastano.Il mercato: rischio revoca elevato - Affaritaliani.it

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Atlantia, gli investimenti Aspi non bastano.Il mercato: rischio revoca elevato

Atlantia scende ancora alla Borsa di Milano: gli investimenti annunciati ieri nel piano di Autostrade per l'Italia, ormai junk per le agenzie di rating, per il periodo 2020-23 sono consistenti, ma al momento non sono sufficienti per gli investitori a ridimensionare la percezione di un rischio elevato di revoca delle concessioni autostradali da parte del Governo italiano. Il titolo ha chiuso con un calo dello 0,39% in controtendenza rispetto al Ftse Mib (chiusura a +0,84%). Ieri sera il consiglio di amministrazione di Aspi ha approvato un piano che prevede 7,5 miliardi di euro di risorse tra investimenti e spese di manutenzione della rete.

Rispetto al quadriennio precedente gli investimenti sono quasi triplicati a 5,4 miliardi mentre gli interventi di manutenzione aumentano in valore del 40%. Secondo gli analisti di Intermonte, lo sforzo messo in campo da Autostrade per l'Italia è "importante" ma sarà "solo una parte del pacchetto di offerta al governo (per evitare la revoca delle concessioni, ndr) al quale probabilmente andrà aggiunta una revisione al ribasso delle tariffe e possibili altre compensazioni monetarie".

Nel corso di una intervista a La Repubblica, l'amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi ha detto di lasciare alla valutazione della capogruppo Atlantia l'eventuale proposta di una riduzione delle tariffe autostradali. Oggi intanto è previsto un consiglio di amministrazione ordinario di Atlantia che dovrebbe fare il punto della situazione visto l'avvicinarsi della decisione del Governo.

"Il fatto che il governo non abbia ancora preso una decisione sulla concessione di Aspi concede tempo per negoziare", sottolinea Equita Sim. Ieri, sia il presidente del Consiglio Conte sia il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli hanno negato che la decisione sarà assunta nel Consiglio dei ministri odierno. "Senza le concessioni e con l'indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l'azienda andrà in default", ha detto Tomasi.