Economia
Autostrade, incognita Renzi sulla concessione. LeU: "Nazionalizzare"
Le rivelazioni della nuova inchiesta su Autostrade per i report falsificati su due viadotti falsificati anche dopo il crollo del ponte Morandi. Le indagini a carico del numero uno della società di progettazione Spea, controllata da Atlantia che hanno portato all’arresto di tre tecnici della concessionaria autostradale. Ora l'uscita di Giovanni Castellucci, deus ex machina della famiglia Benetton per il business infrastrutturale.
Che fine farà ora la concessione autostradale in mano ad Atlantia? Basterà aver consegnato al governo, stretto fra revoca e revisione, da parte della famiglia Benetton la testa dell'amministratore delegato della subholding controllata da Edizione?
E la creazione di Italia Viva, dell’ex Dem Matteo Renzi che scompagina lo schieramento governativo che sostiene Giuseppe Conte come impatterà sulla questione? Renzi per il momento ha adottato una posizione wait and see. "Le concessioni le farei vedere all'avvocatura dello Stato, devono decidere loro, se ci sono le condizioni si tolgono, sennò gli fai (ad Atlantia, ndr) un regalo per i prossimi vent’anni", ha sentenziato il senatore che ha ora in mano la golden share dell'esecutivo Conte. "Se c'è una sentenza che dice che è colpa tua, allora via. La politica non può decidere senza base legale".
Insomma, mentre oggi il pentastellato Manlio Di Stefano, da sempre a favore della revoca, dice di "non accontentarsi delle dimissioni di Castellucci", Renzi è decisamente meno estremista lasciando più di uno spiraglio aperto alla gestione dell'infrastruttura autostradale da parte della famiglia di Ponzano Veneto.
A complicare il quadro quest’oggi ci ha pensato Stefano Fassina, deputato di LeU che coerentemente a quanto sempre espresso dal suo schieramento che oggi è al governo in coalizione, ha rilanciato la nazionalizzazione.
"Il Ceo di Atlantia, fa il capro espiatorio. Un sacrificio compensato da una buonuscita milionaria, così tutto può continuare come prima, con le mega rendite di Benetton e soci. Le dimissioni di Castellucci sono un atto dovuto alla luce delle tragedie avvenute e di quelle miracolosamente scampate, ma il problema è più generale. I monopoli naturali, come le autostrade, gestiti dai privati determinano rendite enormi, attraverso aumento delle tariffe e minimizzazione degli investimenti. Un governo di svolta rispetto alla lunghissima stagione liberista di svendita di asset pubblici dovrebbe procedere, con la gradualita' ma anche la determinazione necessaria, alla rinazionalizzazione della gestione delle autostrade”, dice Fassina.
Secondo cui ”la maggioranza M5S-Pd-LeU deve spingere il governo Conte a darsi coraggio. Altrimenti, con il sacrificio dorato di Castellucci siamo, ancora una volta, all'applicazione del noto principio del Gattopardo”.