Economia

Bancari,ancora turbolenze nei sindacati.Dopo la Cgil, dimissioni anche in Cisl

di Andrea Deugeni

A metà luglio si deciderà il destino di Giuliano Calcagni, dimissionario segretario generale della Fisac Cgil che, insieme alla sua intera segreteria nazionale, ha rimesso il mandato nelle mani del leader Cgil, Maurizio Landini. Dopo aver brillantemente chiuso il miglior contratto nazionale della categoria degli ultimi 15 anni (approvato, dopo decenni, all’unanimità dal comitato direttivo Fisac, solo con qualche sparuta astensione), dopo aver gestito positivamente i piani industriali dei principali gruppi bancari e tutta l’emergenza Covid.

Calcagni, racconta chi segue da vicino le vicende dei sindacati del credito, è stato di fatto sfiduciato da una parte di quella maggioranza che lo elesse il 29 novembre 2018 con una lettera firmata da un gruppo di dirigenti sindacali. Gli viene imputata, da alcuni, la condizione "a-democratica, accentratrice, autoritaria, a tratti intimidatoria del dissenso e una certa inadeguatezza". 

Con ogni probabilità - la storia nella Fisac Cgil si ripete puntualmente da diversi anni - non sarà un bancario a guidare l’organizzazione nei prossimi due anni, ma un segretario confederale spedito da Landini a rimettere in carreggiata sia gli oppositori di Calcagni sia i suoi sostenitori. Insomma, spiega ancora chi segue da vicino le vicende dei sindacati dei bancari, in Fisac Cgil chi lavora bene viene contestato con lettere assolutamente prive di contenuti politico-sindacale ed è messo nelle condizioni di dimettersi perché ad alcuni, più che i risultati portati ai lavoratori, interessa una certa visibilità e il mantenimento di determinate rendite e posizioni che saranno sicuramente azzerate dal “commissario” che invierà la Cgil. A che cosa è servita questa presa di posizione contro Calcagni e la sua segreteria? A niente, se non a evidenziare, se mai ce ne fosse bisogno, fanno notare gli addetti ai lavori, quel senso di masochismo, che da tempo pervade una parte della stessa organizzazione. 

Acque agitate anche in altre organizzazioni. In casa First Cisl, si è dimesso il segretario generale aggiunto, Maurizio Arena, che ha spedito questa lettera a tutti i dirigenti (pubblicata qui sotto). C’è chi dice che dietro l’operazione ci sia il solito Giulio Romani, ex segretario generale First Cisl, che avrebbe “spinto” lo stesso Arena a cambiare, per l’ennesima volta, casacca, passando alla Uilca. Se fosse vero, la stessa Annamaria Furlan sarebbe costretta a prendere provvedimenti contro Romani. Arena portò il sindacato dei dirigenti bancari in casa Cisl nel 2015, ma l’operazione si rivelò un clamoroso bagno di sangue, visto che nel giro di pochi anni la metà dei 12.000 iscritti, stracciò la tessera.

First
 

Anche stavolta Arena scommette sul suo personalissimo seguito e confida di poter far traslocare in Uilca parecchi bancari. Ma la storia – di nuovo – racconta una fonte del settore, si ripeterà ed è assai probabile che si assisterà anche in questa circostanza all’ennesimo bagno di sangue. "Arena forse è convinto che gli ex iscritti Dircredito lo seguiranno anche in questa avventura, ma è assai difficile che questo avvenga, perché soltanto chi ha l’anello al naso potrebbe cambiare tre sigle nel giro di pochi anni, passando con disinvoltura da un sindacato autonomo a due confederali", dice la fonte che preferisce rimanere anonima.

Ma c’è un passaggio, spiega l'insider, della lettera di Arena che vale la pena approfondire, un passaggio a seguito del quale, viene riferito, qualcuno fra gli iscritti pare stia pensando di muoversi con un esposto alla Procura della Repubblica affinché ci sia un dovuto approfondimento. Questo il passaggio della lettera: "Tuttavia, le vicende verificatesi soprattutto nell’ultimo periodo, caratterizzato da una sorta di 'furia iconoclastica' che ha stravolto e violato impostazioni organizzative e accordi, anche scritti, ecc.".

"Sarebbe interessante approfondire proprio quest’ultimo concetto: quello del contratto scritto, all’atto della fusione, fra la First Cisl di Giulio Romani e la Dircredito di Maurizio Arena per capire se, eventualmente, ci sono stati accordi su operazioni finanziarie e relativi interessi economici. Esploderebbe un caso del quale potrebbe interessarsi anche qualche Procura", è la chiosa dell'esperto delle vicende bancarie.

@andreadeugeni