Banche italiane, salvataggio a rischio. Ue "Le regole europee non si cambiano"
La richiesta di flessibilità delle banche italiane non convince tutti i paesi dell'Unione Europea. Strada in salita per il salvataggio, Mps in testa
Strada in salita per il salvataggio delle banche italiane, Monte dei Paschi di Siena in testa.
"Le regole europee in materia di gestione di istituti bancari in sofferenza non si cambiano, e ammorbidirle sarebbe controproducente", riferiscono fonti della Commissione Ue alla vigilia di una riunione dei 28 ministri economici (Consiglio Ecofin).
La preoccupazione sulle banche italiane e la trattativa in corso fra il governo e la Commissione sul modo di gestire la situazione senza violare le norme Ue sugli aiuti di Stato e sul "bail in", quest'ultima in vigore dall'inizio di quest'anno, non saranno però oggetto di dibattito in Consiglio, previsto per martedì 12 luglio.
"Non è tempo di discuterne a questo livello", spiegano da Bruxelles ricordando che al momento "è già in corso un dibattito tra l'Italia e la Commissione". Tuttavia, tra gli Stati membri "la posizione generale è che disfare le regole non sarebbe saggio".
In particolare, per quanto riguarda la direttiva Brrd sul risanamento delle banche, "le norme sono state decise dopo un duro lavoro, e qualsiasi alleggerimento delle stesse avrebbe effetti controproducenti", secondo le fonti della Commissione.
Il governo italiano si dice "fiducioso" sulla possibilità di trovare un accordo ma l'intervento dello Stato, tutto da definire, e quindi gli aiuti pubblici trovano diversi ostacoli in sede Ue.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, sono diversi i paesi pronti a sollevare più di un dubbio sulla flessibilità richiesta dall'Italia.
La Francia si schiera con l'esecutivo Renzi. "Ristabilire la fiducia nel sistema bancario italiano attraverso la solidarietà europea". Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in arrivo a Bruxelles per l'Eurogruppo, apre alla richiesta di flessibilità da parte del governo italiano spiegando che le regole "vanno applicate con intelligenza. Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, quella di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell'insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali". Ma non tutti in Europa sembrano pensarla come il governo francese.
La Germania, rappresentata dal falco Wolfang Schaeuble (ministro delle Finanze), avrebbe una posizione più rigida - nonostante le preoccupazioni per lo stato di salute di Deutsche Bank - e sarebbe pronta a guidare il fronte dei paesi contrari alla flessibilità per le banche italiane composto da diversi paesi dell'est - tra i quali Repubblica Ceca e Ungheria - ma anche dall'Austria, dalla Finlandia e dall'Olanda.
Insomma, la strada verso un'intesa a Bruxelles per gli istituti di credito italiani, malgrado le rassicurazioni del presidente del Consiglio, appare tutta in salita.