Banche, la bomba Popolari tedesche sta per esplodere in Europa. Ecco perché
Dal 2018 la Bce potrà mettere il naso nei bilanci di tutte le banche europee. Il caso Bremen Landesbank impensierisce Berlino
In casa NordLB la fusione con Bremer Landesbank porterà ad esempio a 1.250 esuberi entro il 2020 e alla revisione di una serie di attività tra cui la concessione di finanziamenti al settore delle energie rinnovabili e del trasporto marittimo (già in calo: a fine 2017 Bremeb risultava avere finanziamenti accesi su 534 navi mercantili, 41 in meno dell'anno precedente).
Le previsioni sono del resto molto poco incoraggianti: complici l'elevata sensibilità ai tassi (che Draghi ha mantenuto sotto zero in questi anni per ridare impulso al credito in tutta l'Eurozona dopo la crisi del 2008), 68 istituti con attivi inferiori ai 30 miliardi di euro non hanno superato lo stress test condotto dalla Bundesbank in collaborazione con la Bafin (l'autorità cui finora è spettato il compito di vigilare su queste banche).
La Bundesbank ha anche sottolineato come i ritorni totali delle banche si ridurrebbero del 40% se i tassi di interesse rimanessero stabili fino al 2021 (e del 60% nel caso dell'ipotesi estrema di tassi ancora più bassi degli attuali di un 1%) e questo basta ampiamente a far capire perchè Berlino non smetterà da un lato di fare pressione perchè la Bce interrompa i suoi acquisti di bond sul mercato e rialzi i tassi d'interesse ufficiali sull'euro, dall'altro perchè la vigilanza sugli istituti minori (ma fortemente correlati col sostegno dell'economia reale) resti una materia strettamente domestica.
Luca Spoldi