Banco Bpm, Castagna sospende il dg.La truffa dei diamanti e il vaso di Pandora - Affaritaliani.it

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Banco Bpm, Castagna sospende il dg.La truffa dei diamanti e il vaso di Pandora

Rumors

“A parte il dare qualche piccolo problemino all’operatività della banca, visto che ben tre figure apicali fra cui il direttore generale sono state sospese, siamo sicuri che ora Faroni non tirerà in ballo magari ‘pressioni dall’alto sulla vendita dei diamanti’?”, ci si chiede nella City milanese dopo il comunicato di ieri sera di Banco Bpm.

Faroni
Maurizio Faroni

Mercoledì, in serata, dopo il decreto di sequestro preventivo notificato dalla Guardia di Finanza in relazione alla vicenda diamanti che ha visto coinvolta Piazza Meda, da cui emerge che le indagini in corso da parte della Procura di Milano riguardano alcuni manager o ex manager del gruppo, il consiglio di amministrazione di Banco Bpm guidato dal Ceo Giuseppe Castagna ha disposto la sospensione cautelare dal servizio del direttore generale Maurizio Faroni, dell’ex capo del marketing retail Pietro Gaspardo e dell’ex responsabile compliance della banca Angelo Lo Giudice.

Giuseppe Castagna

Giuseppe Castagna

Le accuse, nell’inchiesta milanese sullo scandalo della vendita diamanti a prezzi gonfiati rispetto al loro reale valore, vanno dalla truffa aggravata fino all’autoriciclaggio e all’ostacolo agli organi di vigilanza. Banco Bpm ha precisato che le operazioni di vendita dei diamanti si riferiscono al periodo 2003-2016 e dunque prima della mega-fusione fra la milanese Bpm e il veronese Banco Popolare che ha dato vita alla terza banca italiana, istituto la cui direzione è stata affidata a Giuseppe Castagna e presieduto dall’ex presidente del Banco Carlo Fratta Pasini.



Dunque Faroni, secondo l’accusa, avrà anche fatto pressing sulla rete per la vendita di diamanti ma la sua attività risale al periodo in cui l’attuale direttore generale di Banco Bpm era il braccio operativo a Verona di Fabio Innocenzi prima e di Pierfrancesco Saviotti poi, ex amministratori delegati dal Banco prima delle nozze nella Superpopolare del Nord. 



Con il comunicato di ieri sera Castagna ha brutalmente mollato i propri dirigenti, screditandoli, anche alla luce, secondo alcuni rumors che circolano, della mai sopita guerra santa in atto in banca fra le due anime dell’istituto, quella veronese e quella milanese.

Le accuse nei confronti di Faroni, con tanto di donazioni a cinque zeri da parte della Italmarket diamond business, sono pesanti. Ma chissà se l’inchiesta che ha portato la Gdf a sequestrare preventivamente oltre 700 milioni di euro anche carico di UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti non scoperchi un vaso di pandora che in Banco Bpm ha anche il sapore di un antico regolamento dei conti. Intanto, in Borsa il titolo accusa il colpo.