Economia

Bayer, continua il “nightmare” di Monsanto per il gruppo di Leverkusen

di Redazione Economia

Bayer paga cara l'acquisizione di Monsanto: nuova sentenza "choc" da 2,3 miliardi contro il diserbante Round Up

Bayer, continua il "nightmare" legale contro il Gruppo tedesco

Un vero e proprio “nightmare” è quello che sta sconvolgendo uno dei più grandi gruppi industriali mondiali, la tedesca Bayer. In un anno Bayer ha perso in Borsa a Francoforte poco di più del 40% e questo, secondo molti osservatori, soprattutto per colpa di una scelta fatta nel 2018 quando, con grandi rulli di tamburi e speranze , il management di allora decise di acquistare Monsanto. Un nome, quello di Monsanto,  che già ai tempi preoccupava e non poco per tutta una serie di criticità legate ad alcuni suoi prodotti. Niente da fare, nonostante le perplessità di molti, ma forse convinti di poter superare tutte le eventuali cause contro i prodotti in discussione di Monsanto , il gruppo di Leverkusen acquistò per ben 63 miliardi di dollari un qualcosa che adesso, secondo alcuni, era ed è potenzialmente “complicato a livello legale”. Certo che le capacità del Gruppo tedesco di gestire “crisis situation” erano stranote, l'immagine ottima per affidabilità, serietà e storia ma pochi sarebbero stati in grado in grado di immaginare quanto oneroso sarebbe stato l’acquisto. Neppure le peggiori cassandre si sarebbero immaginate la pesantezza del tunnel in cui si era cacciata Bayer, un minuto dopo l’acquisto di Monsanto. Era pur vero che l'acquisizione era considerata strategica a livello mondiale.

Monsanto e Bayer, a livello d'immagine "il diavolo e l'acqua santa"

Per quanto concerne l'immagine, i due gruppi erano e sono per molti opinionisti come l’acqua santa e il diavolo, il primo con esperienza decennale, potenzialità, un’immagine solida e con tanti prodotti da dieci e lode, il secondo ricco di tanti prodotti avanzati, unici, utili per gli agricoltori ma in alcuni casi anche discussi e contestati da gruppi ambientalisti. Tutti fattori che ne hanno appannato l'immagine. Ma neppure le peggiori cassandre si sarebbero immaginate la pesantezza del tunnel in cui si era cacciata Bayer, un minuto dopo l’acquisto di Monsanto. Nel mirino delle diverse cause il diserbante Roudup accusato da diversi agricoltori, soprattutto nordamericani, di essere responsabile dello sviluppo di tumori. E come le ciliegie, una causa tira l’altra, le sentenze fanno giurisprudenza (anche quelle buone per fortuna di Bayer) e soprattutto quando sono avverse diventano un problema grande, a livello finanziario e di immagine. Fortunatamente qualche sentenza, è stata favorevole a Bayer valutando il prodotto sotto accusa assolutamente non dannoso e aprendo spiragli di speranza per far valere anche in altri casi le proprie ragioni. 

Bayer, la durezza dei giudici americani contro un gruppo europeo

E in particolare negli Stati Uniti, da dove sono partite le cause, i giudici sembrano usare la mano pesante contro grandi gruppi, in particolare, non americani. Sono inflessibili e le multe sono stratosferiche. Le ultime due cause, una nel Missouri e la seconda di due giorni fa a Philadelphia, di due agricoltori che lamentavano di aver avuto lesioni in un caso e preso il cancro nel secondo per l’utilizzo del Roundup sono state, a livello finanziario, dei "missili"  da 1,5 miliardi di dollari la prima e 2,3 miliardi  la seconda. Conseguenze? Cambio del numero uno, cambio del target price da parte degli analisti e azione in sofferenza, poco sopra i 30 euro, praticamente il minimo da 14 anni. Inoltre in questa situazione potrebbe essere più complicato decidere l’entità del prossimo dividendo. E siccome le disgrazie non vengono mai da sole ecco lo stop alla sperimentazione di un farmaco anticoagulante sul quale il pharma Bayer del gruppo contava molto. Il futuro? Difficile prevederlo anche perchè le cause sembrano non finire mai. Certo è che momento critico  di un Gruppo formidabile, sembra in linea con quello del settore industriale tedesco nel suo complesso. Un settore fatto di aziende energivore e che, al momento, sembra non riescano a tenere il passo con  quelle americane fatte di tecnologia spinta e Intelligenza Artificiale. In più, purtroppo, alcuni prodotti "discussi"di Monsanto sono sempre di proprietà di Bayer. La forza del Gruppo di Leverkusen non si discute ma, questa volta, dovrà lavorare duro, come non mai, per uscirne fuori e ripartire con la forza che è sempre stata nel suo DNA.