Economia
Blackstone non fallirà, ma attenzione ai "Reit" che possono deflagrare
La finanza occidentale viziata da questi soldi facili ha generato valutazioni di ogni asset (immobili, aziende, startup, azioni etc..) illogici
Reit, ecco i sottostanti
Il sottostante dei REIT sono ovviamente pacchetti di proprietà immobiliari posseduti dall’emittente del REIT (in questo caso Blackstone). Il fallimento dell’obbligazione di Sponda, gruppo finlandese investito in spazi commerciali e acquisito da Blackstone, potrebbe essere considerato il classico “canarino nella miniera”? Certamente se i problemi di Blackstone si espandessero ad suoi prodotti finanziari gli investitori potrebbero cominciare a nutrire preoccupazione. Da marzo le performance del REIT di Blackstone hanno continuato a diminuire mese su mese. Lo stesso periodo in cui la FED ha cominciato ad alzare i tassi (in parallelo esplodeva la crisi ucraina). Per comprendere lo scenario dei REIT e la loro relazione coi tassi di interesse serve fare un passo indietro nella storia.
L’economista Hyman Minsky sviluppò una teoria macro economica focalizzata sul credito nell’economia. La sua teoria, semplificando, suggeriva che un periodo di stabilità macro economica spingeva le persone a credere che fosse sicuro aumentare le leva finanziaria e aumentare il proprio debito. Un fenomeno già osservato negli anni precedenti alla crisi del 2008. Nella visione di Minsky l’economia non è veramente stabile, ma oscilla come un pendolo tra eccessivi investimenti e successivi disinvestimenti e crisi. Il punto culmine in questo scenario si raggiunge nel cosiddetto "Minsky Moment" quando l’intera percezione della realtà, delle persone comuni, si scontra contro i numeri effettivi e avviene un processo di risveglio, con crollo di schemi finanziari complessi e tanto artificiosi quanto irreali. Dal 2008 i tassi sono stati spesso favorevoli, diciamo piuttosto bassi. A questi si sono aggiunti negli ultimi anni la cura COVID da 5 trilioni di dollari praticata prima da Trump e poi da Biden.
Questi soldi stampati dal nulla e i menzionati tassi di interesse sul denaro hanno surriscaldato tutti i settori dove la finanza poteva muoversi con agio. La finanza occidentale viziata da questi soldi facili ha generato valutazioni di ogni asset (immobili, aziende, startup, azioni etc..) illogici, in molti casi. Di qui la scelta della Fed di raffreddare i flussi di denaro alzando i tassi. Se in Occidente si piange in Oriente non si ride, specie in Cina. Le nuove strategie di moderazione del presidente cinese hanno avuto raffreddato il mondo della finanza orientale. Il mercato immobiliare e quello delle Big-Tech cinesi, considerati a rischio per l’eccessiva speculazione finanziaria, sono stati “moderati” dalla leadership politica. Questi due eventi, apparentemente distanti da noi occidentali, implicano che gli investitori cinesi, allarmati dalle basse performance dei loro mercati nazionali, hanno cercato di recuperare soldi freschi da altri investimenti in Occidente come, per esempio, i REIT.