Economia

"Blockchain? Non solo speculazione, svolta per la finanza decentralizzata"

In meno di due anni il valore degli asset è balzato da meno di 1 mld a 230 mld di dollari. L'intervento di Minenna, direttore generale dell'agenzia delle dogane

Una regolamentazione risk-based e il più possibile armonizzata su scala globale è la priorità 

Blockchain, bitcoin, criptovalute, smart contract e Nft: l'innovazione tecnologia sta catalizzando l'attenzione mondiale di economisti, investitori e pubblico comune. E l'anno che è appena partito potrebbe rappresentare un nuovo punto di inizio fondamentale. Secondo Marcello Minenna, direttore generale dell'agenzia delle Dogane e dei Monopoli, "il 2022 potrebbe essere un anno decisivo per la DeFi, la finanza decentralizzata che tramite blockchain e contratti intelligenti ovvero smart contracts permette agli utenti di effettuare direttamente transazioni finanziarie senza intermediari".

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In un intervento sul Sole 24 Ore Minenna spiega che "da inizio 2020 a oggi i ritmi di crescita sono stati impressionanti. Il valore totale degli assets depositati nei protocolli DeFi è balzato da meno di 1 miliardo a 230 miliardi di dollari". 

"Come ogni operatività finanziaria, anche la DeFi presenta diversi profili di rischio. Innanzitutto, come osservato di recente dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, la decentralizzazione della DeFi è solo un'illusione per l'inevitabile incompletezza degli algoritmi, che impone una governance centrale e per la tendenza dei meccanismi del consenso della blockchain a concentrare il potere decisionale".

"Occorre poi notare che la promessa di rendimenti appetibili è l'alter-ego di un rischio di mercato molto elevato, con volatilià a tre cifre, su cui spesso si costruiscono posizioni a leva finanziaria particolarmente alta e prodotti simili a quelli che meno di quindici anni fa hanno scatenato la crisi finanziaria globale", aggiunge il direttore generale dell'agenzia delle Dogane e dei Monopoli. 

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"I rischi della DeFi rappresentano una grossa sfida per governi e regulators. La normativa è per lo più inesistente o lacunosa", continua Minenna. "Una regolamentazione risk-based e il più possibile armonizzata su scala globale e un enforcement tempestivo e rigoroso sono la priorità per i policy-makers e le autorità di vigilanza", conclude Minenna. 

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