Economia

Boccia: Industria 4.0 non si tocca. E va all'attacco su sugar e plastic tax

Il risultato delle Regionali in Umbria e le frizioni all'interno del Governo allarmano la Confindustria perché arrivano mentre la legge di bilancio deve affrontare il passaggio parlamentare che rischia di andare ad influire su alcuni provvedimenti cari alle imprese. Come Industria 4.0

"Non bisogna smontare quanto di buono è stato fatto per industria 4.0 che non sono degli incentivi ma una linea di direzione dell'industria italiana. Poi serve una dotazione infrastrutturale all'altezza del nostro Paese, quindi partire da una manovra anticiclica a partire dalle risorse gia' stanziate che ammontano a circa 70 miliardi, secondo i dati della nostra associazione dei costruttori", ha spiegato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, arrivando a Milano per l'assemblea della federazione Anima.



La meccanica, continua il leader degli industriali, "cresce perchè è specchio dell'industria del Paese che guarda ai mercati globali e sta reagendo. Abbiamo bisogno di concentrarci su quello che noi riteniamo una grande manovra anticiclica sia in chiave italiana che europea".

"Più che le incertezze del caso Umbria, rivolgo un appello al governo per darsi una linea di direzione e non creare ansia al mondo produttivo", ha aggiunto Boccia, riferendosi alle tensioni interne al governo Conte. Questo esecutivo, ha ricordato il leader di Viale dell'Astronomia, "aumenta le tasse alle imprese e ad alcuni settori come ad esempio i due miliardi sulla plastica, che e' una tassa rilevante. E poi c'e' ancora il dibattito sulla sugar tax e anche qui si penalizzano prodotti piu' che comportamenti".

Trai temi c'e' anche quello dell'evasione fiscale, "dove va bene elevare le pene per chi ha una sentenza definitiva ma non bisogna legare una distorsione sulla certezza del diritto". 

Confindustria scende in campo sui temi economici e lancia un monito al governo per evitare di "creare ansia al mondo produttivo" e di astenersi da "divisioni e conflitti sulla manovra". Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, rilancia anche il tema infrastrutture e chiede di andare oltre lo "sblocca cantieri e far partire subito le opere gia' finanziate con 70 miliardi di euro". Dall'assemblea di Anima, l'organizzazione di categoria che rappresenta le aziende della meccanica, dove era presente anche il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, gli industriali chiedono al governo di "darsi una linea di direzione" perche' ci sono "criticita' - sostiene Boccia - che vediamo nel confronto con questo governo, non ultimo il conflitto al suo interno che non ci consente di capire la direzione da tenere". Entrando nello specifico dei provvedimenti, il presidente di Confindustria lamenta un aumento delle "tasse alle imprese", citando i due miliardi "sulla plastica, una tassa rilevante. E c'e' poi il dibattito sulla sugar tax".

Tutti provvedimenti che "penalizzano i prodotti e non i comportamenti. Invece si dovrebbe pensare che le transizioni vanno costruite ma non con nuove tasse". Boccia, rivolgendosi poi direttamente a Scalfarotto seduto tra gli imprenditori del settore della meccanica, ha chiesto infine che il governo la smetta con "i dibattiti a mezzo stampa e che discuta in Consiglio dei ministri per costruire una visione unica del Paese di cui tutti abbiamo bisogno". Il governo deve evitare di creare "ansie economiche anche alla luce delle previsioni non brillanti. Leggiamo dei tentativi di smontaggio di Industria 4.0 ma se sono strumenti che hanno funzionato vale la pena riflettere e non toccarli". Sulle priorita' da affrontare, Scalfarotto sostiene che bisogna "andare avanti e lavorare. Abbiamo una legge di bilancio da fare".

Guardando poi alla situazione dell'economia europea, con il rallentamento della Germania e gli effetti dei dazi imposti dagli Stati Uniti, il presidente di Confindustria ribadisce l'urgenza di una "grande manovra anticiclica. Una manovra europea con mille miliardi di euro per le infrastrutture transnazionali di cui cento in dotazione all'Italia". Sul tema dei dazi arriva l'allarme di Alberto Auricchio, amministratore delegato dell'omonimo gruppo, che lamenta come "tutti ci hanno promesso di non lasciarci soli, dal premier Conte ai ministri Di Maio e Bellanova, ma non ho visto nessuno al nostro fianco". I dazi ci sono gia' da una settimana ma "i nostri politici sono spariti tutti".