Economia

Bollette, Tabarelli (Nomisma Energia): "Rincari come negli ultimi trimestri"

di Andrea Deugeni

Tabarelli, docente di Economia all'Università di Bologna e presidente di Nomisma Energia commenta con Affari gli effetti dello scoppio della guerra in Ucraina

"Siamo in guerra, serve lo scostamento di bilancio. Vanificati effetti dei decreti anti caro-bollette"

Lo scoppio della guerra in Ucraina e i contraccolpi sui mercati energetici rischiano di vanificare gli effetti dei decreti del governo Draghi contro il caro-bolletta in Italia? Di quanto saranno i rincari di gas e luce? E del prezzo del barile di petrolio? E ancora: come possono agire Palazzo Chigi, imprese e famiglie nel breve per fronteggiare gli aumenti dei prezzi? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Davide Tabarelli, professore di economia all'Università di Bologna e presidente della società di ricerca Nomisma Energia, uno dei maggiori esperti dei temi energetici nel nostro Paese.
 

tabarelli

L'economista Davide Tabarelli


 

L'INTERVISTA

Lo scoppio della guerra in Ucraina e i contraccolpi sui mercati energetici rischiano di vanificare gli effetti dei decreti del governo Draghi contro il caro-bolletta in Italia?
"Sì, perché l’Italia andrà incontro ad altri aumenti del prezzo dell’energia, prezzi che dovevano stabilizzarsi mentre così registreremo rincari".

L’Italia sarà costretta a ricorrere allo scostamento di bilancio per reperire le risorse per sterilizzare gli aumenti in bolletta?
“E’ possibile. Siamo di fronte a una guerra. Sarà indispensabile e inevitabile. Il paradosso è che veniamo da un anno di continui aumenti. Per il momento ci sarà un rincaro nell’ordine di grandezza (oltre il 20% mensile su gas ed elettricità, ndr) di quello a cui abbiamo assistito negli scorsi trimestri”.

A quanto stima circa il costo del barile di petrolio e del gas?
“Petrolio e gas dovrebbero stabilizzarsi a questi livelli: 105 dollari per barile il greggio e 110/120 dollari per il metano. Non è una situazione drammatica, perché i mercati avevano già scontato l’escalation prima. Erano da mesi che avevano paura di un evento, che io chiamavo irrazionale - perché non posso crederci tuttora - ma gli operatori finanziari hanno avuto ragione. Mi devo inchinare alla forza e alla capacità predittiva della finanza e dei mercati”.

Come potrebbe intervenire il governo nel breve periodo per togliere nell’immediato l’economia reale, imprese e famiglie, del nostro Paese dal giogo dei rincari energetici?
“E’ necessario cercare di ridurre in primis i consumi di gas. Per fortuna, stiamo andando incontro alla primavera e fino ad ora il clima non è stato rigido. Quindi, anche le scorte sono rimaste elevate. Nella contingenza poi, dobbiamo ricorrere al carbone, una scelta sporca ma necessaria per poter contare su maggiore flessibilità nel sistema elettrico nazionale molto legato all'import di gas”.

@andreadeugeni

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