Bond, slitta ancora il decreto sui rimborsi. Dl a fine mese con Npl
Rumors: ecco i criteri per gli indennizzi degli obbligazionisti di PopEtruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Prima doveva essere entro la fine dell'anno (da novembre). Poi il 30 marzo. Poi, ancora, scadenze via via dietro l'angolo. Deadline che ora (doveva arrivare questo lunedì) slitta ancora: dalla maggioranza, assicurano che arriverà entro fine aprile. E dire che mercoledì 13 il viceministro dell'Economia Enrico Zanetti aveva pomposamente sentenziato: "Ci siamo", dando per sicura l'accensione della luce verde da parte del governo questo lunedì.
E, invece, sia di fronte a una nuova fumata nera per il decreto legge contenente i rimborsi per gli obbligazionisti truffati e coinvolti nel bail-in di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Istituti trasformati in good bank con un blitz del governo a novembre ma che ha mandato in fumo i risparmi di circa 11 sottoscrittori di bond per un valore complessivo di circa 330 milioni di euro.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, in vista del Consiglio dei ministri di fine mese (e non quello di domani) che avrà all'ordine del giorno interventi sul tema del credito, il governo Renzi studia un decreto unico che tenga unite una serie di misure sulle banche, dai tanto attesi rimborsi legati al fallimenti delle quattro banche, alle sofferenze fino alle disposizioni fallimentari.
Per quanto riguarda i rimborsi, sono quasi sicuri gli indennizzi integrali per chi ha investito meno di 20.000 euro o, comunque, per i risparmiatori a reddito medio-basso titolari di dichiarazioni dei redditi non superiori a 22-23.000 euro.
Quanto ai criteri dei rimborsi, l'esecutivo Renzi è riuscito a strappare a Bruxelles il via libera per triplicare la consistenza del Fondo di solidarietà fissato dalla legge di stabilità in 100 milioni di euro. Superate le resistenze europee che ipotizzavano aiuti di Stato da parte di Roma, lo stanziamento arriverà fino a 300 milioni in modo da soddisfare le richieste del 90% degli investitori truffati (in ballo ci sono circa 11.000 persone) escludendo dalla platea dei beneficiari gli obbligazionisti che avevano affidato il loro portafoglio ad intermediari e che non erano correntisti delle quattro banche.
Si tratta di una dotazione finanziaria molto robusta e praticamente risolutiva considerato che le obbligazioni bruciate valevano 339 milioni. L'impianto dell'operazione è ormai cristallizzato ed è destinato a premiare, in maniera automatica, coloro i quali avevano investito somme non troppo onerose. Sono al sicuro anche coloro i quali, e non sono pochi, avevano investito cifre più alte a patto, appunto, di navigare in una fascia di livello socio-economico non troppo elevato. Per tutti quelli che non rientrano in queste due categorie ci saranno gli arbitrati. Ed in quella sede i giudici dell'Anac di Raffaele Cantone decideranno caso per caso privilegiando in prima istanza le fattispecie in cui manca un contratto scritto relativo alle obbligazioni subordinate o nelle quali non risulta l'adeguamento del contratto ai cambiamenti normativi.
Oltre ai rimborsi, nel decreto unico troveranno luogo anche le procedure per accelerare e semplificare il recupero dei crediti, provvedimenti che miglioreranno anche l'operatività del fondo Atlante. Renzi e Padoan puntano a una riforma delle procedure fallimentari con cui accorciare di qualche anno la lunghezza delle procedure di recupero crediti. Per quanto riguarda le sofferenze bancarie, si stima (ed è questo che completa sotto il profilo regolamentare l'azione di Atlante) che nel complesso per ogni anno di riduzione dei tempi di recupero delle garanzie, lo scarto fra prezzo di offerta e prezzo di domanda si ridurrebbe di circa il 10% (attualmente il valore di libro viaggia attorno al 40%).