Economia

Borsa e lira turca ko dopo l'arresto di Imamoglu. Europa incerta in attesa della Fed: a Piazza Affari bene Enel ed Eni

Mercati europei incerti nel giorno in cui l'attesa è tutta sul meeting della Fed che potrà dare maggiore chiarezza sulle prospettive economiche

di Redazione

Borsa, Europa incerta in attesa della Fed 

Le Borse europee si muovono nel segno dell'incertezza con la lente alla Fed in serata. Le previsioni sono che i tassi non verranno toccati ma il presidente Jerome Powell sarà probabilmente chiamato a chiarire come l'istituto valuti l'impatto dell'attuale politica commerciale di Donald Trump sulla crescita e l'inflazione. I listini continuano poi a guardare all'Ucraina.

Il prezzo del gas strappa a +3,5% e rivede i 42 euro dopo la prima intesa Trump-Putin e una tregua di 30 giorni dei raid sulle infrastrutture, a partire da quelle energetiche. Cala invece il petrolio con il Wti che viaggia poco sopra i 66 dollari (-0,81%) e il Brent che oscilla su 70 dollari (-0,7%). In questo contesto l'oro continua ad aggiornare i record. Il metallo prezioso è arrivato ad un massimo di 3.045 dollari l'oncia per poi scendere fino a 3.023.

L'indice d'area del Vecchio Continente, lo stoxx 600, è sotto la parità con tutti i settori deboli ad eccezione dell'energia. Tra le singole Piazze Milano (+0,22%) e Parigi (+0,13%) provano la strada del rialzo. Francoforte dopo aver incassato ieri il maxi piano Merz procede debole a -0,29%. Anche Londra è negativa (-0,19%). Sotto pressione poi la Borsa turca dopo l'arresto del sindaco di Istanbul che è ritenuto il principale avversario di Erdogan.

L'indice Bist 100 lascia il 5,85%. In calo i rendimenti dei titoli di Stato con il decennale italiano al 3,89% mentre lo spread con il bund tedesco si riduce ma è comunque in rialzo a 111,1 punti base. Sul fronte dei cambi l'euro continua a salire sulla lira turca. La moneta unica passa a 42 lire mentre sul dollaro cede ed è scambiata a 1,0901. 

La Borsa di Milano si muove in rialzo quando si avvicina al giro di boa di metà seduta in attesa delle decisioni della Fed e degli sviluppi sulle trattative per un cessate il fuoco nella guerra tra Ucraina e Russia. Tensioni sui mercati arrivano anche dalla Turchia dopo l'arresto questa mattina del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, rappresentante del partito repubblicano Chp, la maggiore forza di opposizione. Il Ftse Mib sale dello 0,29% a quota 39.653 punti.

Tra le blue chip, Tim arretra dello 0,41%, contrastati gli industriali con Stellantis a -0,28%, Leonardo -0,52%, Iveco -0,47%, Prysmian -0,40%. Positivi gli energetici principali, con Enel a +0,54% ed Eni a +0,82%, quest’ultima dopo l’annuncio di un accordo con Vitol su alcuni asset in Africa occidentale. Capitolo finanziari: Unicredit +0,42%, Intesa +0,21%, Mps sale del 3,25%, Mediobanca segna +1,76%, Banco Bpm -0,24%. Sul resto del listino, inoltre, si segnala Fincantieri che guadagna l’1,25% a 11,31 euro per azione dopo un nuovo report positivo, questa volta di Kepler Cheuvreux che raddoppia il target price a 11,70 euro da 5,7 euro (+105,3%), superando così il massimo storico raggiunto dal titolo. Il prezzo obiettivo medio del titolo della società si attesta oggi a 9,07 euro per azione. Crolla invece il titolo De Nora (-22%) nel giorno dei conti del 2024, della guidance del 2025 e dell’aggiornamento del Piano al 2027.   

Per quanto riguarda l’obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund si muove a quota 105,1 punti, quasi invariato rispetto all’avvio e alla chiusura di ieri. Il rendimento si assesta al 3,846%. Sul fronte valutario, l’euro è in calo a 1,0907 rispetto al dollaro (-0,33%), con gli investitori che riflettono sull'impatto economico delle crescenti tensioni commerciali globali. Poco mossa la moneta nei confronti della valuta giapponese a 163,49 yen (+0,05%). In rialzo il cambio dollaro/yen a 149,84 (+0,34%). 

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