Economia

Borsa: Fca, Atlantia, Ferragamo, Moncler. Guadagnare con la crisi politica

Meglio alleggerire le posizioni sui Btp, ma anche sui titoli azionari a partire da finanziari e ciclici, con rare eccezioni. Per controbattere la volatilità...



Poichè in finanza il patriottismo non è un valore particolarmente utile per riuscire a migliorare le performance dei propri portafogli, la soluzione migliore per affrontare un autunno politicamente instabile in Italia resta comunque quello di ridurre l’esposizione al rischio paese, puntando sull’America, che nonostante segnali di rallentamento sembra in grado di poter crescere ancora, tanto più se la Federal Reserve taglierà rapidamente i tassi, e sui mercati emergenti, che potrebbero gradualmente recuperare fiducia se il braccio di ferro tra Donald Trump e Xi Jinping si risolverà in un accordo entro l’anno o comunque in tempo per la campagna presidenziale americana del 2020.

Una fase di maggiore turbolenza sui mercati finanziari italiani e non solo è comunque da mettere in conto, ma per i più avvezzi al rischio potrebbe anche essere un’occasione. Investire in un Etf come il Lyxor S&P500 Vix consente ad esempio di scommettere sull’andamento del Vix, ossia l’indice che misura la volatilità implicita dell’indice S&P 500 della borsa di New York. In questo modo sarà possibile avere un andamento inversamente correlato alla volatilità: in pratica più salirà la tensione sui mercati, in particolare a Wall Street, più crescerà il valore del Vix e dunque maggiore sarà il ritorno di chi vi avrà investito, compensando eventuali perdite sugli investimenti in titoli, fondi o Etf azionari.

E l’oro, si chiederà qualcuno? Con il metallo biondo che in questi giorni è tornato sopra i 1.500 dollari l’oncia, prima di chiudere la settimana a 1.496,2 dollari l’oncia, le quotazioni mostrano ormai un rialzo del 23% rispetto a 12 mesi fa e del 5,5% rispetto a un mese fa. Se come bene rifugio l’oro mostra ancora di essere apprezzato, non è quindi detto che ci sia molto spazio a disposizione per ulteriori significativi rialzi delle quotazioni, anche perché a medio termine l’investimento in oro continua ad apparire poco conveniente. Negli ultimi 5 anni, ad esempio, il guadagno è stato di poco superiore al 14%, contro il 54,4% ottenuto nello stesso periodo dall’indice S&P 500. L’indice Ftse Mib ha invece guadagnato in questo ultimo quinquennio appena il 4,4%: motivo in più per approfittare dell’ennesima crisi e ridurre l’esposizione ad un paese che da troppo tempo ha smarrito la strada per crescere.

Luca Spoldi