Economia

Borsa, con la pace in Ucraina (se arriva davvero) queste azioni italiane possono rivelarsi una sorpresa

Gli analisti di Goldman Sachs hanno lanciato l’indice "Ukraine Ceasefire" (GSXECEAS Index), un paniere di 50 società europee che potrebbero trarre vantaggio dal cessate il fuoco

di redazione economia

I mercati vedono la pace: possibili afflussi record sui titoli italiani

Dopo tre anni dallo scoppio della guerra, la pace in Ucraina sembra essere più vicina che mai. La chiamata tra Trump e Putin ha scatenato una reazione immediata sui mercati: se il cessate il fuoco dovesse materializzarsi, gli investitori potrebbero premiare i titoli esposti alla ripresa economica post-conflitto. Per ora, Goldman Sachs ha registrato già afflussi consistenti verso i settori e i titoli più esposti ai benefici di un cessate il fuoco.

Come riportato da Milano Finanza, gli analisti della banca d’affari hanno di recente lanciato l’indice "Ukraine Ceasefire" (GSXECEAS Index), un paniere di 50 società europee che potrebbero trarre vantaggio da un accordo di pace. L'indice, che capitalizza complessivamente 1,5 trilioni di dollari, include società legate alla ricostruzione, alle banche e ai consumi. E tra le aziende coinvolte figurano anche diversi e importanti titoli italiani.

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I titoli italiani nel mirino degli investitori

Ecco alcuni dei titoli italiani inclusi nell’indice di Goldman Sachs, considerati particolarmente esposti a un potenziale accordo di pace:

  • Buzzi Unicem (Materiali di costruzione) – Peso nell’indice: 2,84% – P/E: 8,50

  • Prysmian (Componenti elettriche) – Peso nell’indice: 2,21% – P/E: 14,10

  • Unicredit (Banche) – Peso nell’indice: 3,44% – P/E: 7,20

Buzzi Unicem, leader nei materiali da costruzione, si posiziona come un attore chiave per il settore del cemento. Prysmian, specializzata in cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni, potrebbe trarre vantaggio dal ripristino delle reti energetiche e delle infrastrutture. Infine, Unicredit, tra i principali istituti bancari italiani, potrebbe vedere un incremento nella domanda di credito per gli investimenti legati alla ricostruzione.