Economia

Guerra Ucraina, l'Europa recupera con WS. Milano chiude in rialzo dello 0,7%

Fiammata record del gas a 194 euro. Si amplia leggermente lo spread tra Bund e Bt. Allarme per mais e grano. Il rublo tocca nuovi minimi

Guerra Ucraina, l'Europa vira in positivo. Milano appena sopra la parità

L’Europa recupera sul finale dopo una vigilia caratterizzata da profondi rossi: nella giornata di mercoledì 2 marzo a Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,7%, comunque sotto i massimi di giornata, a Parigi il Cac40 è salito dell'1,59% e a Francoforte il Dax40 dello 0,69%.

Il sostegno all’Europa è arrivato da Wall Street, che ha trovato forza dalle parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Parlando davanti alla commissione dei Servizi finanziari della Camera statunitense, il numero uno della Banca centrale Usa ha confermato l'intenzione di un aumento dei tassi di interesse a marzo ma di 25 punti base e non più di 50, dicendo che “non è chiaro quanto la guerra in Ucraina influirà sull'outlook del rialzo dei tassi e rassicurando sulla forza del sistema finanziario a stelle e strisce per affrontare l'attuale crisi nell'Est europeo”.

A Piazza Affari si sono registrati decisi progressi di Tenaris +4,94% e Saipem +3,84%, con Eni +1,95%. Segno opposto per A2A -2,11% e Terna -2,38%. Tra i titoli del Ftse Mib, oltre ai petroliferi, ha registrato una forte performance Prysmian, che ha guadagnato il 4,24%, all'indomani della presentazione dei conti 2021. Hanno chiuso in positivo anche Azimut (+3,43%) e Moncler (+2,88%) in una giornata positiva per diversi titoli del lusso europei, Cnh Industrial (+2,7%) e Pirelli (+2,4%). In ordine sparso le banche: Unicredit +2,11%, Intesa Sanpaolo +1,39%, Banco Bpm -0,10% e Bper -0,39%. Ha chiuso in rialzo del 2% la holding Exor.

Guardando al prezzo del greggio, resta al rialzo ma sotto i massimi di giornata: il contratto sul Brent consegna Maggio sale del 3,44% a 108,59 dollari al barile, dopo un top a 113,94 dollari, e il contratto scadenza Aprile sul Wti del 2,78% a 106,28 dollari al barile, con un massimo a 112,5 dollari. Infine, sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1091 dollari (1,108 in avvio e 1,111 ieri in chiusura) e a 128,259 yen (126,88 e 127,65) mentre il rapporto dollaro/yen e' a 115,642 (115,22 e 114,89).  Ad Amsterdam il gas si attesta a 168 euro al Mwh. 

Borsa Mosca: chiusa per il terzo giorno consecutivo

La Borsa di Mosca resta chiusa anche oggi, per il terzo giorno consecutivo. Pesano i timori di un crollo dei principali titoli a causa delle dure sanzioni economiche imposte dall'Occidente per l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

"La Banca di Russia ha deciso di non riprendere le negoziazioni il 2 marzo 2022 sulla Borsa di Mosca nella sezione del mercato dei titoli con alcune eccezioni", si legge in una nota. Le eccezioni riguardano gli ordini diretti con regolamenti in rubli, i derivati, ad eccezione degli strumenti di mercato derivati nella sezione delle coppie di valute, i metalli preziosi e alcuni contratti per futures in posizioni di chiusura. La Banca centrale russa rivedra' la sua decisione domani intorno alle 6:00. 

Guerra Ucraina, il rublo tocca nuovi minimi: ne servono 109 per un dollaro

Il rublo tocca nuovi minimi rispetto alle altre principali valute mentre continua l'offensiva russa in Ucraina e dopo che ieri sera il presidente americano Joe Biden ha definito Putin un dittatore e garantito che paghera' per la sua decisione di dare il via all'invasione. In apertura di scambi occorrono 109 rubli per un dollaro contro i 101 di ieri. A fine 2021 per un dollaro occorrevano circa 73 rubli. La divisa russa perde terreno anche rispetto alla divisa comune: occorrono oggi 123,8 rubli per un euro. 

Guerra Ucraina, tensione a Chicago per i prezzi di mais e grano

L'invasione russa in Ucraina, considerata il granaio d'Europa, fa volare anche i prezzi delle materie prime agricole, accanto al petrolio e al gas. Alla Borsa di Chicago il grano ha guadagnato oltre 10 dollari nel corso della seduta spingendo le quotazioni finali del future in rialzo del 7,6% a 1.059 dollari al bushel. Martedì era a 984 dollari, l'unità di misura internazionale cui corrisponde un peso diverso, in tonnellate, a seconda della commodity cui si riferisce. Sempre al Chicago Board of Trade il contratto future sul mais è volato a livelli che non vedeva dal 2013 per concludere a 743 dollari per bushel (+2,38%).

Leggi anche: 

Usa, Biden: "Chiuso spazio aereo ai russi. Task force per punire oligarchi"
Russia, c'è il rischio di una guerra civile. Putin teme l'effetto boomerang
Guerra in Ucraina, il dilemma di Xi: distanziarsi da Putin senza condannarlo