Economia

Borse Ue volatili in attesa di Fed e Bce. Price cap gas, verso un compromesso

Mercati europei volatili: l’attenzione degli investitori è proiettata alle decisioni che arriveranno dalla Fed e dalla Bce sui tassi d'interessi

Borse Ue volatili. A Milano bene Unicredit e Recordati 

Chiusura in lieve rialzo per il mercato azionario che sfrutta nel finale la scia positiva di Wall Street per mettere a segno un piccolo guadagno. L'indice Ftse Mib termina con un +0,11% a 24.303 punti. Piazza Affari fa comunque meglio delle altre borse europee che registrano ribassi. All'avvio della settimana attenzione dei mercati calamitata dalle decisioni delle banche centrali sui tassi, attese tra mercoledì e giovedì, per capire quale sarà il sentiero futuro di crescita.

Sul listino andamento misto e selettivo per i principali settori, con spazio anche per qualche iniziativa speculativa. Ritorna interesse per Tim (+3%) dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni sulla possibile riproposizione di un'offerta da parte del fondo Kkr. Tra le banche spunto di Unicredit (+1,37%), bene Bpm (+0,73%), ferme le altre. Guadagni per la cura della salute, con Diasorin +2,60% e Recordati +2,57%. Nell'energia su i petroliferi con Eni +0,61%, Saipem +1,01%; in calo Enel, Hera cede l'1,84%. Tra le altre blue chip Pirelli giù del 2,10%, Iveco -1,01%, Cnh -1,76%.

Borse, l'euro recupera terreno. Lo spread si muove in leggero rialzo 

L'euro recupera terreno nei confronti del dollaro in una settimana cruciale che sarà segnata dalle decisioni della Fed e della Bce sui tassi di interesse. La moneta unica passa di mano a 1,0569 dollari, in rialzo dello 0,38%, e sale anche rispetto allo yen a quota 144,59 (+0,56%). Il biglietto verde si rafforza invece sulla divisa giapponese (+0,17% a 136,78). Lo spread tra Btp e Bund si muove in leggero rialzo. Il differenziale si attesta ora a quota 188 punti rispetto ai 187 dell’apertura portandosi quindi sul valore dell’ultimo closing. Stabile il rendimento del decennale italiano che si assesta a quota 3,798%.

Gas in calo a 135 euro. Verso un compromesso Ue sul price cap 

C'è tensione anche sul fronte del gas mentre cresce l'attesa per il Consiglio straordinario europeo dei ministri dell'Energia in programma per domani: dovrà valutare la nuova proposta sul price cap e sul meccanismo temporaneo di correzione del mercato del gas. In avvio di settimana, al Ttf di Amsterdm, hub di riferimento Ue, i contratti cedono il 5,83% a 135 euro al megawatora. Di certezze ancora non ce ne sono, ma secondo quanto scrive l'Agi, citando gli  ultimi rumors stampa, al Ttf il price cap si attiverebbe a 220 euro a megawattora per cinque giorni e quando la differenza con il Gnl è di 35 euro. Una volta attivato, resterebbe in vigore per almeno 20 giorni e verrebbe disattivato nel caso il prezzo andasse sotto i 220 euro per cinque giorni.