Economia

Brics, dietrofront sull'anti-dollaro: “Puntiamo a rafforzare le valute locali"

La tanto propagandata de-dollarizzazione delle transazioni internazionali è fallita al termine del vertice di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica

Godongwana ha ammesso, inoltre, che il tema è molto complesso e occorrerà lavorare duramente: "Bisogna avere una banca centrale", ha detto, aggiungendo che per creare un sistema anti-dollaro "devi perdere la tua indipendenza in termini di politica monetaria. È una sfida importante, che implicherebbe, nel nostro caso, importanti implicazioni costituzionali". Ma non solo. La ricchezza di materie prime del Sudafrica, transate in dollari, non facilita questa operazione, così come quelle transate in tutto il continente africano. Nessuno, al di là della propaganda, aveva in mente di creare una moneta circolante, come lo stesso dollaro o euro - l'obiettivo è abortito primo di nascere, troppo ambizioso - ma una moneta di conto come fu l'ecu utilizzato in Europa negli anni che hanno preceduto l'euro.

Nella contingenza geopolitica attuale una moneta Brics farebbe comodo alla Russia per scardinare l'isolamento finanziario. Ma anche ai paesi africani, che devono far fronte all'indebolimento delle monete locali, alla scarsità di valuta pregiata e ai tassi di interesse sul debito pubblico sempre più elevati e insostenibili.

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Anche per queste ragioni cresce in Africa la ricerca di sistemi alternativi al dollaro per gli scambi all'interno del continente, in un momento molto delicato che vede molti paesi africani fare i conti con una cronica scarsità di valuta pregiata da utilizzare per gli scambi internazionali. Durante l'ultimo vertice dell'area di libero commercio africana, che si è tenuto a Nairobi, il presidente del Kenya, William Ruto, ha esortato i suoi colleghi africani a fare i primi passi verso l'abbandono del dollaro statunitense, dando vita a un sistema di pagamenti panafricano in grado di facilitare il commercio all'interno del continente. Il presidente kenyano ha invitato i suoi colleghi africani a mobilitare le banche centrali e commerciali ad aderire al Pan-African Payments and Settlement System (Papss), lanciato nel gennaio 2022.

L'iniziativa è stata sostenuta dall'Unione africana e dalle banche centrali africane. "Stiamo tutti lottando per effettuare pagamenti per beni e servizi da un Paese all'altro a causa delle differenze nelle valute. E in mezzo a tutto questo, siamo tutti soggetti a un ambiente in dollari", ha detto Ruto. Questi sì potrebbe agevolare gli scambi intra-africani e dare un impulso all'economia continentale.