Economia
Camusso, la nuova lotta ai voucher 2.0. Dietro la guerra la voglia di Palazzo?
In scadenza di mandato, il segretario generale della Cgli, anti-renzianissima, potrebbe candidarsi nelle fila di Mdp
L’abuso nel forsennato ricorso ai voucher, almeno sulla carta, dovrebbe esser stato neutralizzato. Già, perché l’introduzione dei libretti famiglia e del contratto di prestazione occasionale per le piccole imprese con nuovi tetti per le prestazioni occasionali (5 mila euro per ciascun lavoratore e datore, con un ulteriore limite di 2.500 euro l’anno per le prestazioni al singolo datore) di fatto pone da un limite all’approfittarsi da parte degli imprenditori per quelle mansioni occasionali che possono venire regolarizzate con un “vero contratto” . Allo stesso tempo, salva il principio per cui erano nati i tanto vituperati voucher. E cioè l’emersione del lavoro nero che in Italia, soprattutto al Sud, viaggia a livelli molto alti all’interno dell’area Ocse.

Eppure, dopo la durissima battaglia portata avanti con la raccolta firme per il referendum, la barricadera leader della Cgil Susanna Camusso ha promesso che dissotterrerà l’ascia di guerra dopo l’ok bipartisan in Commissione Bilancio alla Camera all’emendamento Di Salvo al decreto legge sulla manovra correttiva. Emendamento che reintroduce lo strumento dei buoni lavoro. Un via libera che ha provocato lo strappo nel Centrosinistra, con Mdp che ha fatto sapere che non voterà la fiducia al maxi-decreto in aula.
Susanna Camusso, che prossimo anno lascerà la segreteria di Corso d’Italia in quanto ormai ineleggibile dopo un doppio mandato (i nomi per la successione sono quelli di Serena Sorrentino, Vincenzo Colla e di Maurizio Landini), ha fatto sapere che la nuova lotta cigiellina contro i voucher 2.0 partirà prima con la raccolta delle firme per una petizione a difesa della democrazia, poi con l’organizzazione il 17 giugno di una manifestazione a Roma e, se necessario, promuoverà un ricorso alla Corte costituzionale.

Ma perché se, come commentato da numerose associazioni, la nuova configurazione dei buoni lavoro dà un contributo importante alla lotta al sommerso, tema caro per definizione anche al sindacato, la Camusso non ha deposto definitvamente le armi? Certo, mancano come denuncia giustamente la numero uno di Corso d'Italia tutte le tutele (malattia, ecc...), ma lo strumento è perfettibile con altri interventi legislativi. Ma non è il caso di cancellarlo del tutto.
C’è chi dice che dietro questa sua presa di posizione ci sia l’allineamento in funzione anti-renziana con Mpd, nelle cui fila potrebbe presto candidarsi. E siamo già in clima da campagna elettorale.
Rispettosa della tradizionale separazione fra politica e sindacato, la diretta interessata, sdegnata, ha smentito anche il più celato retropensiero. “Mi produce tristezza il fatto che si trasformi tutto ciò che si fa in un’azione di rappresentanza collettiva in meri obiettivi personali. Non solo non ci sono gli obiettivi personali ma rimangono scelte che si compiono in ragione di una funzione di rappresentanza “, ha sottolineato. Ma nel Palazzo , c'è chi non gli crede. Com’è che si dice? “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…”.