Economia

Canale di Panama, Pechino si mette di traverso: Hutchison rinvia la vendita dei porti. In gioco 22 miliardi

Hutchison, società cinese che in Italia controlla la società di tlc  Wind Tre, è pronta a piegarsi ai voleri di Pechino. Ecco perché

di Maddalena Camera

Canale di Panama-Hutchison, le pressioni di Pechino frenano la vendita dei porti 

Hutchison, società cinese che in Italia controlla la società di tlc  Wind Tre, è pronta a piegarsi ai voleri di Pechino. L'azienda del magnate di Hong Kong Li Ka-Shing, riporta Reuters,  non firmerà la prossima settimana un accordo per la vendita delle sue attività portuali  sul Canale di Panama a un gruppo guidato da BlackRock in seguito alle crescenti pressioni di Pechino. La firma dell'accordo era prevista per il 2 aprile, secondo l'annuncio di vendita fatto il 4 marzo.

Secondo quanto riportato l'accordo non sarà firmato ma non significa che sarà annullato. Insomma si tratterebbe di una pausa di riflessione vista l'offerta allettante, 22 miliardi di dollari.  Ma certo la pressione di Pechino per evitare che i porti del Canale di Panama finiscano in mani statunitensi è altissima tanto che le autorità cinesi hanno delle alle imprese statali di non concludere più affari con il magnate Li Ka-Shing e la sua famiglia.  Al momento non ci sono commenti da parte di Hutchison e BlackRock. I fatti sono comunque noti. Le autorità cinesi hanno reagito negativamente  ai piani del gruppo cinese con base a Hong Kong  di vendere le sue attività portuali. Per contro l'accordo, che cambierebbe gli equilibri del commercio marittimo mondiale, era stato  accolto positivamente dal presidente  Usa  Donald Trump,  deciso a riprendere il controllo della via d'acqua strategica.  

Hutchison gestisce due dei cinque porti adiacenti al Canale di Panama, che gestisce circa il 3% del commercio marittimo globale. Panama  aveva assegnato per la prima volta la concessione alla società nel 1998 per la gestione dei porti e l'ha estesa per altri 25 anni nel 2021.  Hutchison era finito nel mirino del governo cinese a causa di questo accordo  che  potrebbe dare a un consorzio di BlackRock il controllo di 43 porti in 23 Paesi in totale.  Già il 21 marzo scorso Il quotidiano  governativo di Hong Kong Ta Kung Pao aveva auspicato  in un editoriale che la transazione doveva  essere annullata in quanto si trattava di una "perfetta collaborazione" con la strategia statunitense di contenimento della Cina. 

Le azioni di Ck Hutchison, conglomerata registrata alle Cayman, erano  salite del 22% in Borsa con la svolta sui porti di Panama del 4 marzo.  Ma da quando Pechino ha reso noto il suo disappunto i titoli sono scivolati Pechino ha reso noto il suo disappunto la scorsa settimana con due uffici governativi che vigilano sugli affari di Hong Kong, postando articoli molto critici di testate statali che parlavano di "tradimento e svendita di tutti i cinesi". Da allora però i titoli hanno ceduto terreno. 

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