Economia
Carige,banchieri sempre più freddi. Per il salvataggio modello Vicenza. Rumors
A quanto ammonterebbe e in cosa consisterebbe tale “dote” non è dato al momento sapere ma non è così difficile immaginarlo. Da una parte gli asset a rischio di Carige potrebbero essere rilevati da Sga, che ha già formulato un’offerta per un portafoglio di 1,9 miliardi di Npe, le cui dimensioni potrebbero crescere ulteriormente. Dall’altra il governo potrebbe concedere “qualcosa per venire incontro alle esigenze di Banca Carige” come ha confermato il relatore della Lega per il Dl Crescita, Giulio Centemero.
Centemero ha precisato peraltro che l’intervento non riguarderebbe le Dta (tasse differite), per le quali si era parlato di una possibile trasformazione in crediti d’imposta (immediatamente “spendibili” fiscalmente), perché anche se in merito “la trattativa con Bruxelles è ancora aperta” in ogni caso non riguarderebbe “banche con asset pari a quelli di Carige” e neppure “aree geografiche diverse da quelle obiettivo uno” (in cui il Pil procapite è inferiore al 75% della media Ue, ndr), che in Italia sono tutte nel Mezzogiorno.
Semmai potrebbe tradursi in una proroga della scadenza della garanzia pubblica (Gacs) concessa sull’emissione di bond fino a 3 miliardi di euro (2 milairdi già emessi) da parte di Carige, che potrebbe essere portata dal 30 giugno al 31 dicembre 2019, così da scavalcare la scadenza (30 settembre) entro cui i commissari dovrebbero presentare la richiesta di ricapitalizzazione precauzionale al Tesoro se ogni tentativo dovesse fallire. Basterà per suscitare l’interesse di qualche banca e ottenere il via libera di Malacalza e degli altri soci attuali?
Luca Spoldi