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Economia
Cdp, la carta di Salvini è Daffina. Ma il manager di Rotschild smentisce
Alessandro ​​​​​​​Daffina (foto Imagoeconomica)

Cdp, la carta di Matteo Salvini è Alessandro Daffina

Meloni detiene l'autorità, Salvini ha un finanziere. La premier è al corrente dell'identità del nuovo stretto alleato del suo vice? Il mandato di Dario Scannapieco come amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti scade ad aprile, e il leader della Lega ha ora individuato un candidato per sostituirlo. L'intenzione è replicare l'approccio adottato con Enel, nominando un amministratore delegato che Meloni troverebbe difficile respingere, simile a Flavio Cattaneo. La designazione avviene prima delle elezioni europee, con le dinamiche di potere ancora invariate. Questo è quanto riportato da Il Foglio.

Poco prima di Natale, a Roma, Salvini si è incontrato con Cattaneo, facilitato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Un ospite d'onore era presente all'incontro: Alessandro Daffina, noto come il "banchiere della gioventù", ex militante del Fuan e capo di Rothschild Italia. Daffina è la carta vincente di Salvini. La proposta di Salvini per Cassa Depositi e Prestiti è il banchiere Daffina. Meloni è contraria. Restano due importanti partecipate statali sotto l'influenza di Salvini: Cassa Depositi e Prestiti e Ferrovie. Scannapieco attualmente guida Cassa Depositi e Prestiti, mentre Luigi Ferraris è a capo di Ferrovie. Inizialmente, Meloni aveva l'intenzione di sostituire Scannapieco, ma ora sembra orientata a confermarlo.

Cdp, la premier vuole la riconferma di Scannapieco

La decisione finale spetta a Meloni, ma deve essere concordata con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti, e con gli alleati di governo. Le partecipate, oltre a generare liquidità attraverso la vendita di quote, consentono l'avvio del Piano Mattei, garantendo oltre 5 miliardi e mezzo di investimenti in Africa. Scannapieco rappresenterebbe per Meloni continuità e fedeltà. Tuttavia, Salvini ha già mosso le sue pedine nominando Daffina come candidato alternativo. Prima delle festività natalizie, Salvini si è anticipato incontrando il suo "candidato" insieme a Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel.

La nomina di Cattaneo è stata uno dei successi più significativi di Salvini, ottenuta grazie a circostanze e affinità. Salvini è convinto di aver trovato un altro Cattaneo in Daffina, un individuo noto sia a Meloni che al suo partito. Daffina attualmente guida Rothschild Italia ed è stato vicino a Gianfranco Fini in passato. Salvini sostiene Daffina perché ha bisogno di un "altro manager nelle partecipate" e per scuotere le acque in questa azione tattica. La destra si divide tra la vecchia e la nuova guardia, e Daffina sembra più vicino alla prima. Salvini sta optando per un approccio omeopatico, cercando di contrastare Meloni con una figura appartenente alla sua ala più tradizionale.

Se Salvini dovesse proporre Daffina per la guida di Cassa Depositi e Prestiti, un banchiere associato a Rothschild e di orientamento conservatore, Meloni sarà pronta a sfidare, sostenendo che un amico di Draghi è più prezioso di un collega del Fuan.

Daffina: "Mai partecipato a nessuna cena. E non ho mai militato nel Fuan"

Gentile Direttore,

ho visto sul sito la ripresa dell’articolo di oggi de Il  Foglio che mi riguarda.

A tale proposito, come ho già fatto con Il Foglio, smentisco categoricamente di aver partecipato - né sulla porta né in altro luogo e neppure in qualità di ospite d’onore – ad un incontro “con Salvini e Cattaneo, favorito dal presidente del Senato, Ignazio La Russa”.

Colgo l’occasione per precisare inoltre che non ho mai militato nel Fuan, come riportato dal Foglio, ma nel Fronte Nazionale della Gioventù.

Grazie per dare evidenza a questa mia smentita.

Alessandro Daffina - Amministratore Delegato di Rothschild & Co Italia






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