Economia

CDP e le Fondazioni: partner per uno sviluppo sostenibile

Pietro Cifarelli

Gorno Tempini (CDP): “Il modo in cui usciremo dalla crisi segnerà la capacità del paese di continuare ad essere competitivo a livello internazionale”

“Le Fondazioni dalle origini al futuro. Le ragioni della Legge n. 218 del 1990, i suoi esiti e le sue prospettive nel trentennale dell'approvazione”

Quest’anno ricorre il trentennale della promulgazione della legge 30 luglio 1990, n. 218, nota come Legge Amato, che aveva come obiettivo l’integrazione patrimoniale degli Istituti di credito di diritto pubblico. La legge, avviò il processo di innovazione dell’intero sistema bancario italiano, rendendo fertile il terreno per la formazione delle Fondazioni bancarie.
Si tratta, quindi, di una legge che ha inciso sullo sviluppo, non solo economico, dell’Italia negli ultimi trent’anni, in misura molto forte.
Anche per questo, a trent’anni dalla sua approvazione, ora che ha dispiegato a pieno i suoi effetti anche al di là dei suoi confini originari, era opportuno tornare ad interrogare i protagonisti di allora e di oggi della scena politica ed economica sulle sue ragioni e sulla sua efficacia, non solo nel passato e nel presente ma anche per il futuro.
La Fondazione di Forlì ha organizzato nella giornata di oggi, insieme agli esperti di economia del Corriere della Sera e con il patrocinio di  ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) e ABI (Associazione bancaria italiana), una mattinata di studi ripartita in due sessioni: la prima che vuole analizzare le ragioni ed il percorso storico della legge e la seconda a indagarne le prospettive future,  per una ripresa del paese, coinvolgendo le massime autorità impegnate nella sua redazione e nella sua applicazione.

La Fondazione di Forlì – spiega il Presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Roberto Pinzaospita da tempo i massimi esperti a livello internazionale nel campo dell’economia e delle scienze politiche e sociali per stimolare un dibattito capace di aprire il nostro territorio al futuro così come di fatto è in buona parte avvenuto. In questo caso abbiamo voluto fare uno sforzo ulteriore, programmando un evento di livello nazionale per l’altissima qualità dei relatori”.

“CDP e le Fondazioni: partner per uno sviluppo sostenibile”: le dichiarazioni di Gorno Tempini, Presidente CDP

Nella parte del convegno inerente alle prospettive future si è discusso sul rapporto delle Fondazioni con Cassa Depositi e Prestiti, in un’ottica di ripresa economica e sviluppo sostenibile post Covid.
Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, ha dichiarato nel suo intervento: “la partnership con le fondazioni è forte perché le fondazioni trovano nella Cassa opportunità di investimento che si allinea alle missioni che le fondazioni hanno, questo nel tempo ha mostrato un investimento sicuro. Ciò che sta andando bene è il rapporto che le fondazioni hanno con la Cassa in qualità di azioniste, sia con il ministero che con noi, che abbiamo l’onore di essere gestori pro tempore di questa istituzione. La lista delle cose fatte insieme è molto robusta, si possono citare le iniziative a supporto delle infrastrutture come la compartecipazione in F2i, si può parlare di una vicinanza fisica perché la Cassa sta aprendo punti di contatto con il territorio nelle sedi delle fondazioni con risultati lusinghieri, questo fenomeno andrà consolidandosi e rafforzandosi. Vorrei ricordare che questa partnership è basta su una condivisione di qualcosa di più profondo in un momento di crisi unica: l’ammissione e un comune DNA di essere delle istituzioni a supporto della crescita e dello sviluppo dei propri territori e dei luoghi che le fondazioni rappresentano, la Cassa, che ha nelle radici il finanziamento degli enti locali, ha trovato una forte condivisione. C’è anche un aspetto qualitativo: farlo con un’attenzione alla sostenibilità finanziaria con l’idea che il ritorno non debba essere misurato nel breve tempo ma che possa portare dei frutti in un orizzonte più lungo. Oggi per l’eccezionalità e la gravita della situazione si vede la Cassa e le fondazioni schierate esattamente sulla stessa linea.

Il modo in cui usciremo dalla crisi segnerà la capacità del paese di continuare ad essere competitivo a livello internazionale, di essere presente nei mercati con la sua forza economica mantenendo una qualità e una coesione di società che permetta un percorso di crescita e di progresso.

Il tema della condivisione fra Cassa Depositi e Prestiti e le fondazioni si traduce in una attenzione alla crescita della nuova imprenditorialità, alle risorse ambientali, alle risorse umane, al sostegno della formazione delle imprese, attraverso iniziative che CDP sta portando avanti.

Sembra ci sia una dicotomia fra parlare di coesione e di sostegno alle parti della popolazione che hanno più sofferto e parlare di crescita e sviluppo. Queste due cose devono andare insieme, credo sia doveroso occuparsi di chi oggi soffre di un divide digitale insopportabile, credo che sia doveroso occuparsi di chi oggi ha dei problemi della tenuta del posto di lavoro, ma dall’altro lato è cruciale in questo momento immaginare che il lavoro e le imprese siano la risorsa su cui questo paese ha costruito il proprio progresso e benessere, senza farsi tirare dentro a polemiche fra pubblico e privato. In questo momento il pubblico ha un ruolo da svolgere ma è un ruolo propulsivo, per quanto riguarda CDP, la parte fondamentale è far sì che nuove imprese crescano e che quelle che ci sono sappiano reinventarsi. Bisogna ripensare al modo in cui i centri di ricerca collaborano con le imprese, bisogna aiutare le imprese a capire che un investimento di questo senso sia importante per il lungo termine.

Tutto ciò calato in una società che abbia le case dove le giovani copie possono stare e in un ambiente dove studenti possono sentirsi a proprio agio e facilitati non ostacolati, tutto questo è un amalgama di obiettivi che vede CDP insieme alle fondazioni sullo stesso terreno.

Bisogna lavorare insieme perché in CDP la responsabilità e l’ampiezza del ruolo va al di là delle pur tante competenze, quindi avere dei partner per portare avanti la doppia agenda, della gestione della crisi e della progettazione del futuro, è di assoluta rilevanza.”


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