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Economia

“Il Presidente dell’Anpal Maurizio Del Conte ha dato al Messaggero risultati imbarazzanti dei Centri per l’Impiego? Noi rincariamo la dose sia sull’Anpal che sui Centri per l’Impiego, il problema è profondo e parte dall’alto”. Così l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro che tuona di fronte alle dichiarazioni fallimentari del Presidente dell’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive che vedono i 600mila impiegati dei Centri per l’Impiego trovare lavoro al solo 3% dei disoccupati che vi si rivolgono.

“Invitiamo tutti a leggersi il Decreto 4/2018 dello stesso Anpal che al punto 4 stabilisce come linee di indirizzo dei prossimi tre anni per i centri per l’impiego convocare i disoccupati entro 90 giorni da quando effettuano la Did Online ossia da quando danno immediata disponibilità all’impiego richiedendo un appuntamento. I disoccupati per definizione sono persone che vivono in una situazione di profonda fragilità. Se richiedono un appuntamento richiedono un aiuto. Ma con che coraggio i servizi per l’Impiego dello Stato italiano si possono prendere 90 giorni per convocare un disoccupato che richiede assistenza? Soprattutto che tipo di assistenza visto che il disoccupato arrivato al Centro per l’Impiego si ritrova a mettere due firme su qualche foglio senza ricevere alcuna assistenza, orientamento, sostegno o formazione. Va considerato che il disoccupato oltre ad avere un costo sociale pesa sulle casse dello Stato nel caso prenda la Naspi, comunemente chiamata disoccupazione. Trovare lavoro a chi prende la Naspi può essere un risparmio enorme per le casse dello Stato visto che questo disoccupato può altresì pesare sulle casse dell’Inps fino a 24 mesi.”

Il passaggio dai Centri per l’Impiego è poi obbligatorio nella maggior parte delle Regioni per partecipare a progetti quali Garanzia Giovani o altri progetti di politiche attive promossi dalle singole regioni. “Se i risultati dei centri per l’impiego sono quelli imbarazzanti dichiarati dal Presidente dell’Anpal con anche 90 giorni per avere un appuntamento qualcuno ci spieghi perché nella maggior parte delle Regioni come ad esempio nel Lazio i disoccupati in cerca di lavoro per i vari progetti nazionali e regionali quali Garanzia Giovani e Bonus Generazioni che coprono la fascia fino a 39 anni vengono costretti dalle procedure a passare dai centri per l’impiego anche due volte nonostante magari scelgano di farsi assistere da agenzie per il lavoro private convenzionate e accreditate con Regioni e Anpal.

Il passaggio obbligatorio dai centri per l’impiego oltre ad essere un collo di bottiglia che blocca il disoccupato anche per due-tre mesi è un chiaro fuori pista per chi cerca lavoro che da non tecnico del sistema nonostante abbia diritto a farsi seguire da strutture private più efficienti sceglie nell’80% dei casi di farsi assistere dai centri per l’impiego per il solo fatto che è il primo ente che gli capita davanti. Il modello da seguire è quello della Campania dove il disoccupato non è obbligato a passare dai Centri per l’Impiego ma può andare direttamente e liberamente all’agenzia per il lavoro che preferisce.” Questa la nota dell’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Roma.

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