Economia

CNPADC: approvato il bilancio del 2018

L’Assemblea della Cassa Dottori Commercialisti ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2018 ed il primo assestamento al budget 2019

L’Assemblea della Cassa Dottori Commercialisti ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2018 ed il primo assestamento al budget 2019.

L’avanzo corrente 2018, pari ad oltre 400 milioni di euro, è stato interamente destinato alle riserve istituzionali che al 31 dicembre 2018, raggiungono la soglia degli 8,0 miliardi di euro, pari a 28,3 volte le pensioni di periodo (era di 16,9 nel 2004).

Nel corso del 2018 il numero degli iscritti è cresciuto dell’1,8% passando da 67.365 a 68.562, mentre il numero dei pensionati si è attestato a 7.972 (erano 7.654 nel 2017).

Continua il trend positivo sul fronte dei redditi professionali dichiarati e dei contributi raccolti. Il reddito aggregato della categoria dei Dottori Commercialisti è risultato superiore ai 4 miliardi di euro (+1,8 % rispetto al 2017) mentre il volume di affari complessivo si è attestato ad una quota pari a 7,5 miliardi di euro (+ 2,1 % rispetto al 2017). Il reddito medio degli iscritti è cresciuto ancora passando da € 64.000 ai € 64.300 mentre il volume di affari medio è salito da € 113.500 a € 114.400 (+0,8%).

“Il 2018 ha registrato numeri in crescita sul fronte della raccolta contributiva e delle prestazioni.  Con particolare riferimento agli interventi assistenziali abbiamo rafforzato le misure di welfare a sostegno dei nostri iscritti e dei loro familiari. Sul fronte finanziario il 2018 è stato caratterizzato dalla nota incertezza dei mercati che, in un’ottica di estrema prudenza, abbiamo ritenuto esplicitare nei numeri del Bilancio 2018 che riflettono questa flessione finanziaria; flessione che, già nel primo trimestre 2019, risulta essere assorbita.”

I ricavi per contributi si attestano a 839 milioni di euro (805 milioni nel 2017) mentre il costo delle pensioni passa da 282 a 290 milioni di euro.

“Continuiamo anche a registrare un progressivo incremento dell’aliquota di contribuzione soggettiva oltre la misura minima. La crescita e la diffusione della cultura previdenziale sono da sempre un obiettivo fondamentale della Cassa e siamo particolarmente soddisfatti dell’attenzione che i nostri iscritti stanno riponendo nella gestione del loro risparmio previdenziale, dimostrando ampia fiducia nei confronti del proprio ente previdenziale”.