Economia
Con Banco-Bper si sogna Anima-Arca. Il risiko bancario accende il gestito
Corre il titolo Anima dopo la mossa di Castagna. Rumors
Con il risiko bancario si riaccende anche quello del risparmio gestito. Corrono a Piazza Affari Anima Holding e Banco Bpm, dopo che la banca guidata da Giuseppe Castagna ha aumentato di un 4% la propria quota nel capitale della società di asset management che ha un patrimonio di masse di ben 177 miliardi di euro.
L'azionariato di Anima vede ora il Banco Bpm con il 19,4%, Poste con il 10%, River and Mercantile Am con il 5% e Norges con il 3%. In questo quadro, il gruppo guidato da Alessandro Melzi d’Eril ha un accordo di partnership con Banco Bpm fino a fine 2037. "Stimiamo che Banco Bpm rappresenti il 26% degli asset under management di Anima (o il 48% ex Aum di Poste)", scrivono gli analisti di Equita, indicando che la banca "ha un lock-up su una quota dell'8,1% fino al 30 giugno 2020".
Per la Sim milanese, "gli acquisti sottolineano e rafforzano l'importanza dell'alleanza strategica tra Anima e Bnaco Bpm; sono coerenti con le dichiarazioni passate del Ceo di Banco Bpm in merito alla partnership strategica con Anima e alla sua intenzione di non disinvestire; potrebbero sottolineare che in caso di un deal che coinvolga la società, Banco Bpm vuole mantenere una posizione non marginale in Anima; riducono il rischio overhang sulla quota dell'8,1%" con lock-up a fine giugno.
Inoltre, continua Equita, "riteniamo che il settore del risparmio gestito potrà essere ulteriormente oggetto di consolidamento in futuro, spinto dall'esigenza di far leva sulle economie di scala e ingresso in nuovi segmenti, e Anima può rappresentare un polo aggregante".
Oltre a finire in mezzo ai rumors di mercato come preda ambita dai principali player internazionali nel settore, come il gigante francese Amundi (ad aprile dello scorso anno), Anima, che oggi ha anche comunicato i dati sulla raccolta di maggio, che si è chiuso con una raccolta netta positiva per 100 milioni che portano il totale da inizio anno a 700 milioni, è spesso finita oggetto delle indiscrezioni come attore del risiko nazionale del gestito.
Negli ultimi giorni col crescere dell’attenzione sull’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi Banca, si è anche tornato a vociferare in ambienti finanziari della possibilità di una integrazione futura fra Banco Bpm - Bper (che peraltro dall’Ops di Carlo Messina su Ubi potrebbe ricavare 400-500 sportelli), quella banca guidata da Alessandro Vandelli che controlla con il 57% (il 36,8% è in mano a Banca Popolare di Sondrio) anche il concorrente Arca Sgr e che avrebbe il pregio di consentire la nascita di un “polo del risparmio gestito” visto la rilevanza dell’istituto emiliano nel capitale di Arca, da tempo nel radar del management di Anima Holding.
Una partita da cui Piazza Affari non vuole rimanere esclusa. In tarda mattinata, infatti, con gli investitori che si posizionano nel capitale, i titoli di Anima salgono del 6,26% a 4,278 euro (quasi +10% il bilancio nelle ultime due sedute) quando quelli del Banco Bpm guadagnano il 4,17% a 1,386 euro. Corre anche il gruppo guidato da Vandelli che porta a casa il 7,5% a 2,49 euro per azione.
@andreadeugeni